Jobs Act: la Uil Campania si mobilita!

Dramma cassa integrati: 30mila lavoratori senza sostegno e senza futuro.

“Senza sostegno e senza futuro, questo è il rischio che corrono con l’entrata in vigore del Jobs act quasi 30 mila lavoratori in Campania tra coloro che sono in mobilità in deroga, in cassa integrazione in deroga e straordinaria”, è l’allarme lanciato dalla UIL Campania, stamane nel corso di una conferenza stampa, tenutasi alla presenza di Guglielmo Loy, segretario confederale della UIL Nazionale e Pasquale Lucia, segretario regionale della UIL Campania.
“Sono dati allarmanti quelli che snocciola il Sindacato di Varco Pisacane, in quanto il maxiemendamento sul lavoro del Governo Renzi mette definitivamente in discussione istituti come la mobilità e la cassa integrazione”.
Nella nostra regione sono 1.605 i lavoratori in mobilità in deroga, di cui 900 già privi di copertura finanziaria e per i quali è cominciato un percorso con Regione, Inps e Parti sociali per cercare di mantenere il sostegno al reddito almeno fino alle fine del 2014. I lavoratori che usufruiscono della cassa integrazione in deroga invece sono 10.722; mentre la cassa integrazione straordinaria riguarda 17.611 persone per un totale di 29.338 lavoratori.
Questo significa, secondo la UIL, non solo lasciare nel baratro quasi 30 mila persone, con un’età media che va dai 50 ai 60 anni, e che sono difficilmente reinseribili nel mercato del lavoro, ma con questa nuova platea arriveremo anche all’ aumento della disoccupazione in Campania di circa l’1,7%.
“Non si possono calare provvedimenti dall’alto senza prima conoscere la realtà pezzo per pezzo del nostro Paese – afferma Pasquale Lucia, segretario regionale della UIL Campania – ed è inquietante la fretta con cui è stato delineato il decreto Poletti prima e la legge delega poi su un argomento così complicato e importante, come il lavoro”.
La UIL Campania, quindi si dice seriamente preoccupata per i lavoratori che rischiano dal 2015 di non vedersi più riconosciuti gli ammortizzatori sociali e la sua critica poi si allarga anche alle politiche attive che sono davvero lontane dai risultati tanto pubblicizzati e sperati.
“Politiche attive mancanti e senza effetti – dice Lucia – se non esiste una concreta e lucida politica industriale da parte del Governo”.
“Se da un lato avremo un picco della disoccupazione con una platea di lavoratori difficili da reinserire nel mercato del lavoro – chiosa la UIL – dall’altro non abbiamo tratto alcun vantaggio da strumenti come ”.
Da sei mesi a questa parte su 400mila giovani Neet (Not in Education, Employment or Training), che si sperava di coinvolgere col nuovo strumento di politiche attive, solo 29.254 (dato più alto in Italia) e quindi solo il 7% , vi ha già aderito. Le attivazioni dei percorsi sino a oggi sono 1.740, mentre le offerte delle aziende circa 5.324.
Dati e opportunità occupazionali irrisorie rispetto alle prospettive e alle ipotesi avanzate. Infatti, le 1.740 attivazioni sono solo il 6% rispetto alle più di 29 mila adesioni e soltanto lo 0,43%, rispetto ai 400mila giovani, a cui si voleva dare una risposta con lo strumento della Youth Guarantee. Le stesse offerte pubblicate (5.324) occuperebbero potenzialmente il 18,19% dei giovani aderenti, ma il dato è ancora esiguo di fronte ai 400mila.
E se nelle politiche attive si è ancora lontani dai risultati raggiunti secondo la UIL altri nodi importanti sono ancora da sciogliere, come quello degli LSU del Comune di Napoli e degli esodati in Campania che aspettano ancora risposte concrete.
Nel corso dell’Esecutivo tenutosi nel primo pomeriggio la UIL Campania ha deciso che nelle prossime ore organizzerà iniziative di mobilitazione insieme alle categorie e agli altri Sindacati, affinché l’emergenza apertasi sugli ammortizzatori sociali e le preoccupazioni provenienti dal Jobs Act diventino oggetto di trattativa con Governo ed Enti Locali.

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