Depuratore e Autorità di Bacino, M5S: si ascolti chi ha sempre difeso questo territorio

La firma dell’intesa con l’Autorità di Bacino, avvenuta il 24 gennaio, apre un nuovo capitolo della storia della depurazione delle acque in città. È apprezzabile la scelta di lavorare gomito a gomito con la massima autorità del settore (sulla falsariga di quanto fatto con l’ANAC per l’anticorruzione). E resteremo, dunque, in questa nota sul piano del metodo.

Il 19 gennaio il M5S ha promosso un’Assemblea pubblica in cui si è raccontata la storia quarantennale del depuratore, e si sono mostrate criticità rispetto al precedente progetto che prevedeva la localizzazione dell’unico depuratore a S. Angelo a Piesco.
In quella circostanza l’Assessore (ai Lavori Pubblici, assente quello all’Ambiente), Mario Pasquariello, aveva affermato perentoriamente che la decisione spettava solo all’Amministrazione. L’A.D. di Gesesa, Piero Ferrari, aveva ribadito quanto detto nella Commissione consiliare, auspicando un depuratore unico, più economico da costruire e da gestire.
La conferenza-stampa del 24, inizialmente prevista solo per la stampa e aperta poi anche ad esponenti dell’ambientalismo cittadino grazie ad una nostra esplicita richiesta allo staff del Sindaco («Se non fosse stato per l`intervento del consigliere Sguera i cittadini sarebbero stati a origliare dietro la porta mentre si davano comunicazioni importanti per la città», ha scritto l’avv. Alessandra Sandrucci di “Altrabenevento”) ha voluto comunicare l’avvio di un percorso (coerente con quanto scritto nel “Programma di mandato”), in cui dovrebbero avere un ruolo importante le Commissioni consiliari (Ambiente e Lavori Pubblici), i cui Presidenti erano al tavolo dei lavori. Tali Commissioni, su impulso del M5S, che richiese l’approfondimento della questione depuratore da settembre, hanno già ascoltato le maggiori associazioni ambientaliste sannite. Sia il Sindaco che Vera Corbelli, massima dirigente dell’Autorità di Bacino, hanno ribadito la necessità di un confronto. L’intesa crea un punto di partenza: la localizzazione di due siti di cui va ulteriormente verificata la tenuta in termini di sicurezza. La Corbelli ha affermato che «dalla settimana prossima si creerà un gruppo di lavoro costituito da Autorità di Bacino e Amministrazione che sarà a disposizione di tutti gli attori sociali». Nello stesso tempo si faranno delle «conferenze» invitando tutti per illustrare il percorso fatto.
Nel corso della conferenza stampa il Sindaco, con toni forti, ha ricordato che, se il depuratore si fosse realizzato nel 2011 (seguendo, per altro, l’iter previsto dalla legge), l’alluvione del 2015 avrebbe rischiato di creare un vero e proprio disastro ecologico. Ma in quel caso furono alcune associazioni ecologiste a mettere in guardia dai rischi! Per citare, dunque, il Sindaco, non «grazie a Dio» non è accaduto ma grazie all’impegno di uomini e donne che dedicano il proprio tempo alla salvaguardia del nostro territorio. Li si ascolti, allora, in questa circostanza, senza considerarli, come troppo spesso si fa, un fastidioso intralcio rispetto all’efficienza: i costi che vengono abbattuti in una prima fase rischiano di essere pagati con salati interessi nel caso di eventi catastrofici. La stessa Corbelli ha ribadito in conferenza stampa che molte verifiche vanno ancora fatte.
Questa nota, dunque, interlocutoria, riguarda soprattutto il metodo. Senza “impiccarsi” a quanto fatto in un’ipotesi progettuale che ha rivelato negli anni tutte le sue criticità, non chiudere ad un’idea diversa della depurazione, che si ricolleghi all’esistente e abbia come faro due principi: la riduzione dell’impatto ambientale e la “modularità”, che ben si adatta alla conformazione della città.
La «città biostorica» è una città che accetta di evolvere nel solco della sua storia? Un grande depuratore collocato in una zona che ora non ha (forse!) criticità (come non le aveva S. Angelo a Piesco nel 2011, stando alle “carte”…) è parte di questa storia? E se fra vent’anni il terreno iniziasse a franare cosa diranno i nostri figli? Che chi prese questa decisione fu un irresponsabile?
Sappiamo che la questione è spinosa, che non è facile prendere decisioni. Ci si ispiri allora (stante anche l’amore del Sindaco per la filosofia) all’«euristica della paura» di cui scrive Hans Jonas: se c’è un minimo rischio si percorrano altre strade. Quali possano essere, concludono i pentastellati, lo scriveremo nei prossimi giorni in un’ottica di proposta, e lo ribadiremo nelle Commissioni consiliari.

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