L’Assessore Ingaldi : ” La corte d’Appello di Torino riconosce la libertà di scelta tra la refezione scolastica comunale ed un pasto preparato a casa”

Al plesso scolastico di Sant’Angelo a Sasso invece venivano forniti circa 80 pasti dalla ditta “Villa Merici” di San Leucio del Sannio. Pertanto i pasti riscontrati non sono quelli “domestici” previsti dalla sentenza della Corte d’Appello di Torino ma forniti da un ristoratore senza regolare SCIA Sanitaria e somministrati da personale non formato, ha aggiunto ancora l’Assessore.

Question time questa mattina a palazzo Mosti, come si chiamava un tempo, ora invece si parla di Consiglio Comunale con risposta alle interrogazioni. Cambia il modo di chiamare l’assise ma il risultato non cambia. E’ “tempo” di dare risposte e, come al solito, non sempre tutti le danno e non sempre sono tutte convincenti. Si va dalle mancate risposte a Floriana Fioretti sulle pari opportunità a quelle sui lavoratori di “Città Spettacolo” e  “Crudo e cotto” ritenute soddisfacente dal consigliere Farese, per passare poi alle discariche a cielo aperto che vi sono in città e che l’assessore Russi crede e spera di risolvere con le telecamere ( dove sono ? non certo dove sono le discariche ndr.), alla questione dei parcometri, allo spostamento dei tre dipendenti comunali in applicazione del piano anticorruzione.

La questione più importante è stata però sicuramente la mensa comunale. Oggetto di due interrogazioni, una di Nicola Sguera  sui controlli del 20 Dicembre alla scuola Sant’Angelo a Sasso ed una di Fausto Pepe su quali siano, in generale, i controlli finora effettuai dalla Polizia Municipale, funzionari comunali e commissione mensa. C’è da dire che, almeno in relazione a queste interrogazioni, le risposte date dall’assessore Ingaldi sono apparse alquanto esaustive e dimostranti una attività legittima di verifica. Questo perchè, ha spiegato Ingaldi, i controlli sono previsti dal Capitolato Speciale d’Appalto all’art. 16 dello stesso. Sul fatto che siano stati fatti in borghese, la spiegazione è da ricercare nella volontà di non voler spaventare i bambini più che i docenti. L’aver poi accertato che ben 80 posti erano forniti da personale della ditta “Villa Merici” induce a ritenere che essi non si possano considerare “pasti preparati a casa” come invece  indicato nella sentenza della Corte d’Appello.

Per ciò che concerne poi i controlli sembra che gli stessi siano stati effettuati sia dalla Polizia Municipale che dai Funzionari Comunali, nel mentre la Commissione Mensa, seppur convocata diverse volte con l’ultima convocazione prevista per il 30 di questo mese, ha visto la non partecipazione di alcuni genitori tanto che si è dovuto invitare i Dirigenti a segnalare un terzo nome. In ogni caso non risultano all’attualità pervenute lamentele sia scritte che verbali sul servizio di ristorazione.

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