Giuseppe Tecce si dimette dal movimento “Civico 22” Ecco perchè…

Di seguito le motivazioni che hanno portato il dott.Giuseppe Tecce (presidente coop. soc. Il Faro e imprenditore del sociale) a dimettersi dal movimento “Civico 22” spiegate in una missiva inoltrata ai dirigenti e agli attivisti  del movimento:

Al presidente di Civico22,

Alla segreteria politica di Civico22,

Al coordinamento di Civico22,

e p.c. Ai tesserati di Civico22.

“Cari amici di Civico 22, a malincuore, questa sera mi vedo costretto a rassegnare le mie dimissioni dall’associazione e da ogni percorso intrapreso.

Il cammino si era avviato sotto i migliori auspici ed avevo subito riposto le mie speranze in un gruppo, che, almeno all’apparenza, mi dava l’idea di essere coeso ed affiatato. Poi c’è la stata la scuola di politica, un bella iniziativa, della quale ho condiviso l’impostazione, ma non l’accento che troppo spesso è stato messo sull’appartenenza cattolica. Ma non questo è stato l’ostacolo che ha fatto maturare la mia decisione.

Purtroppo la partecipazione all’ultima assemblea è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Già da un po di tempo c’erano rumors in città, ed anche su alcuni giornali di cronaca, di un avvicinamento tra civico 22, nella persona del Presidente, con parti politiche che non erano quelle identificate nella precedente Assemblea. Ancor peggio è stato, per me, quando i rumors hanno parlato di un avvicinamento ad esponenti della destra, e finanche della ex Lega di Benevento. Non ho idea se questi incontri siano davvero avvenuti, ma per me risulta impensabile , e non fa parte dei mie valori fondanti, anche il solo sedersi allo stesso tavolo di trattative con persone con idee cosi diverse dalla mia , in materia di diritti civili, di accoglienza, di tolleranza e di apertura verso gli altri.

Nell’ultima assemblea tutte le divergenze e le diversità di vedute all’interno dell’associazione sono deflagrate in maniera rapida e pericolosa. La volontà ferma e quasi unanime dell’assise di dare adesione alla coalizione “In cammino per il cambiamento”, è stata capovolta il giorno dopo, quando dai giornali ho appreso della necessità di imporre delle primarie. Tanto più, che durante l’assemblea, più volte si era messo l’accento sul non far uscire articoli sui giornali locali in seguito all’assemblea stessa.

Nella mia breve permanenza ho ammirato molto la tenacia e la condotta integerrima del Segretario, che ha sempre cercato di mediare tra le varie anime di Civico, incamerando tensioni e preoccupazioni che lo hanno portato ad avere una crisi da stress, che , sicuramente, non meritava.

Ho appreso, inoltre , stasera che , nonostante la sua malattia, si è proceduto lo stesso a convocare una riunione per determinare i quesiti sui quali avremmo dovuto esprimerci.

Purtroppo non vedo correttezza nella gestione di quanto espresso dalla volontà dei soci, quasi come se ci fosse un invisibile filo conduttore già scritto da seguire.

Sono troppo libero per essere costretto all’interno di fili conduttori ai quali non ho accesso. La mia storia personale è troppo importante per minimizzarla in scelte nelle quali non posso esprimermi. Per tutte queste ragioni rassegno, da questa sera stessa, le mie dimissioni ed auguro a chi resta all’interno di Civico 22 la possibilità di rimettere sulla giusta carreggiata un progetto che, potrebbe ancora esprimere molto per la città intera”.

 

 

 

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