Ad una settimana dal voto sul bilancio di previsione – dice l’esponente di Sil – non vi è certezza sull’esatto importo del debito comunale. Come nel Mercante in Fiera, quel famoso gioco in cui il mercante agita il sacchetto facendo credere che dentro ci sono tante carte per ingannare gli ingenui, ancora non è chiaro su quali “cifre” ragionare.
Non sappiamo nemmeno su quale proposta deliberativa si sono espressi i Revisori dei Conti – dice Luigi De Nigris – visto che ci troviamo in presenza di due differenti versioni: una sottoposta alla Giunta comunale, l’altra al Consiglio comunale. Vero è, che in entrambi i casi il Dirigente ha espresso un parere “favorevole in ordine alla regolarità tecnico-contabile” ma perché, in calce alla delibera approvata dalla Giunta comunale (la n.103 del 12.6.2012) il parere è condensato in sole tre righe, mentre nella delibera sottoposta all’esame del Consiglio comunale è espresso solo dopo una lunga premessa ed un articolato ragionamento di ben due pagine? Ed ancora, i Revisori dei Conti di quale parere hanno tenuto conto ? Un chiarimento su questi aspetti, dopo le opportune verifiche, sarebbe oltremodo gradito.
In attesa della votazione, i banditori del Bilancio di Previsione 2012 continuano tuttavia ad agitare il sacchetto e a confondere le idee. Il valzer delle cifre, e le prese di posizione assunte in questi giorni da amministratori e dirigenti comunali, e tra questi e i consiglieri di maggioranza, continuano non fanno altro che evidenziare insensibilità politica ed incapacità amministrativa.
Un bilancio di previsione inattendibile, che poggia su debiti sottostimati e su previsioni di entrata sopravvalutate rispetto alla reale capacità di introitare le poste previste, è una mancanza di rispetto, sia nei confronti dei cittadini, sia nei confronti dell’istituzione amministrata.
Come una filastrocca sentiremo ancora una volta ripetere – conclude De Nigris -“che la riduzione dei trasferimenti complica la predisposizione del bilancio” dimenticando, però, che questi fatti, noti da tempo, rendevano inapplicabile l’attuazione del programma di mandato. Un programma che, ad un anno dalla sua approvazione, può senza appello considerasi ormai completamente fallito.