“Vigileremo sugli impegni presi dall’Assessore De Luca”
Come d’impegno, ieri pomeriggio ho partecipato, speranzosa, all’incontro organizzato dalla Confcommercio per illustrare il progetto di valorizzazione di Piazza Commestibili.
L’impressione non è stata delle migliori. Da una parte abbiamo ascoltato l’assessore De Luca annunciare la rescissione della convenzione con la società Malies, che non ha onorato gli impegni presi, dall’altra un promoter della stessa società che appariva ignaro delle vicende legali e finanche dell’assetto della società che rappresentava. L’impressione, insomma, è che sia stata una passerella per l’Assessore, che pure qualche responsabilità deve averla se il degrado della struttura è arrivato ad un punto di non ritorno. In ogni caso, l’aspetto che più mi ha colpito in negativo è che si sia impedito ai tanti commercianti della zona, persone che rappresentano attività commerciali presenti tra via Rummo e via Porta Rufina da decenni, di parlare, di esprimere il proprio parere e di far sentire le proprie ragioni. Ad essi il rappresentante di Confcommercio ha detto di organizzarsi e di scegliere 4 di loro per la partecipazione al tavolo tecnico insieme alle associazioni di categoria e al comune. Ho chiesto al Dott. Romano di partecipare al tavolo dei lavori che dovrebbe partire per definire la vicenda. La risposta è stata, a dir poco, elusiva, come se la decisione spettasse ad altri, come se l’interlocutore dovesse e potesse essere solo un Comune che solo messo con le spalle al muro dalle proteste dei commercianti e dal lavoro di giornalisti e freelance, si è deciso ad affrontare la questione di petto. Avevamo plaudito all’iniziativa proprio perché ci aspettavamo proposte concrete anche in rappresentanza di chi, vivendo le problematiche di quella zona un tempo nevralgica del commercio cittadino, ben le conosce. Ho ascoltato le rimostranze dei commercianti presenti: hanno manifestato la loro rabbia tanto nei confronti del Comune quanto della Confcommercio che non ha permesso loro di esprimersi liberamente con domande e considerazioni legittime. Saremo noi la loro voce, dunque. Vigileremo sugli impegni presi dall’Assessore che ha fatto affermazione impegnative: “la struttura non ha mai avuto il collaudo, dunque non è a norma”. Intanto, noi ne chiediamo l’immediata chiusura, sollecitando contestualmente la Procura a far luce sull’intera vicenda. Un retropensiero cattivo per chiudere: non è che, posatasi la polvere, tutto resterà come prima perché quella struttura, anche inoperosa, anzi, proprio perché inoperosa, fa comodo a qualcuno?
(Foto Felice Presta)
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