Operazione “Tabula Rasa” dei Carabinieri che ha portato all’ arresto di 26 persone affiliate al Sodalizio “Sparandeo”

Dopo approfonditi accertamenti l’operazione  ha consentito di raccogliere concreti elementi circa la sussistenza di un sodalizio di natura camorristica.

Nelle prime ore della mattinata odierna è stata data esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa – su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli – dal GIP del Tribunale di Napoli, nei confronti di 26 persone, ritenute affiliate al sodalizio “Sparandeo” (operante nel comune di Benevento e comuni limitrofi) e indagate, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo camorristico, estorsione, usura, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, rapina, danneggiamento seguito da incendio.

L’attività investigativa – coordinata dalla Direzione Distrettuale di Napoli e condotta dal Comando Provinciale dei Carabinieri del Reparto Operativo di Benevento, sviluppatasi attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, riprese video, servizi di osservazione e pedinamenti, nonché riscontri di natura documentale e approfonditi accertamenti patrimoniali – ha consentito di raccogliere concreti elementi circa la sussistenza di un sodalizio di natura camorristica che, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, appare finalizzato a commettere delitti contro la persona e contro il patrimonio (in particolare estorsioni contro imprenditori e commercianti, nonché usura), di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish e cocaina.

La violenza è una costante di tale organizzazione criminale: strutturata in maniera verticistica essa ha come capi indiscussi i fratelli Sparandeo, che si servono per il perseguimento degli scopi illeciti dell’organizzazione di numerose persone, molti delle quali legati agli Sparandeo da vincoli familiari.
Tra la popolazione, infatti, il clan Sparandeo è temuto proprio per i tipici atteggiamenti camorristici posti in essere dai suoi componenti, che hanno instaurato un clima di omertà, evidente nel corso dell’escussione delle parti offese o dei testimoni, che non hanno avuto il coraggio, per timore di eventuali ritorsioni, di denunciare gli autori delle richieste estorsive.

L’attività di indagine ha consentito, inoltre, di operare sequestri di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti (complessivamente 27 kg. di hashish e 23,5 gr. di cocaina) con arresti in flagranza dei responsabili: tutte operazioni rese possibili proprio dall’ascolto delle conversazioni telefoniche e ambientali, nonché dalle attività di riscontro poste in essere dalla Polizia Giudiziaria.
Sono stati anche accertati i contatti e i rapporti tra il clan “Sparandeo” e altri sodalizi criminali operanti sul territorio della provincia di Benevento (clan “Pagnozzi” e clan “Iadanza-Panella”), soprattutto in relazione all’attività di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
In tale ambito investigativo è emerso altresì che alcuni componenti del clan, in particolare Sparandeo Saverio e il figlio Corrado (classe 1986), allacciavano rapporti con una serie di pregiudicati di Napoli e provincia dediti a reati contro il patrimonio, dando vita a una vera e propria associazione criminosa finalizzata alla realizzazione di rapine a furgoni portavalori, istituti di credito, uffici postali, nonché rapine in danno di attività commerciali.

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