Sel Campania interviene sul dramma incendi.

La morte di Michele Ciglione, operatore di SMA Campania (l’azienda regionale che si occupa dell’antincendio boschivo), avvenuta durante un intervento di spegnimento del vasto incendio divampato giorni fa in provincia di Avellino, ripropone il tema del contrasto al fenomeno delle fiamme che ogni estate devastano il nostro territorio.

Soltanto qualche giorno prima un altro operatore della stessa azienda, Antonio Barbato, era morto per malore subito dopo aver partecipato ad un intervento antincendio. Si avverte sempre più la necessità di una strategia non meramente emergenziale per affrontare radicalmente la questione fiamme estive. Occorrono, cioè, interventi strutturali che diano certezza e si sedimentino nel corso del tempo, sapendo che il fuoco si doma a partire da un’efficace opera di prevenzione, monitoraggio e poi di contrasto attivo. In Campania l’antincendio boschivo si presenta ancora come un sistema integrato dove confluiscono diversi soggetti. Infatti oltre al Corpo Forestale dello Stato, concorrono i funzionari della Regione, la Protezione civile, la SMA Campania, le Comunità Montane ed altre strutture territoriali, ovviamente non può essere trascurato il contributo dei Vigili del Fuoco anche se le loro competenze sarebbero limitate alle aree urbanizzate. Oggi, in piena crisi economica, assistiamo ad una significativa diminuzione di risorse finanziarie che non solo portano ad una riduzione del personale impegnato, ma che limitano lo stesso uso dei mezzi aerei e che in alcuni casi rendono sempre più difficile il rinnovamento delle attrezzature e il mantenimento di alti standards di sicurezza. Per questo occorrerebbe superare le vecchie logiche settoriali (fonte di diseconomie e di inutili sovrapposizioni) per creare uno strumento unico regionale in grado di assicurare la piena gestione dell’intero patrimonio boschivo, dalla cura e valorizzazione del territorio alla prevenzione oltre che degli incendi anche del rischio idrogeologico, della formazione di una vera e propria sensibilità civica in stretto legame con le comunità locali, e soprattutto investendo sulla razionalizzazione organizzativa e sull’innovazione tecnologica. La politica deve quindi dare risposte reali evitando che dopo il clamore non si ritorni alla solita routine in attesa del prossimo dramma. Arturo Scotto – Coordinatore Regionale SEL Campania Luigi La Monaca – Ufficio Stampa SEL Campania

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