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Il consigliere Italo di Dio replica a Giovanni Zanone

26/03/2019
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Italo Di Dio

“Le parole di Giovanni Zanone, consigliere comunale e capo della segreteria politica del Sindaco mi lasciano letteralmente esterrefatto. Evidentemente abbagliato dalla frettolosa necessità di difendere ad oltranza e giustificare l’operato di questa amministrazione, nel tentativo di guadagnarsi qualche pacca sulla spalla, Zanone mi ha qualificato come “censore del giorno dopo”. – così in una nota Italo Di Dio consigliere Pd al Comne di Benevento –

“Un appellativo  – continua Di Dio – che mi fa sorgere un amletico dubbio: si tratta dello stesso Zanone che ha preso parte all’ultimo Consiglio? No, perché se è davvero lui ad avermi definito in quel modo, mi vedo obbligato a chiedermi e a chiedere al resto dei presenti con quanta attenzione Zanone abbia seguito gli interventi che si sono succeduti. Non vorrei che, distratto dai numerosi impegni istituzionali e dalla importantissima carica che adesso riveste, mi avesse confuso con qualcun altro. Pertanto sono tenuto a rammentare a Zanone o al suo ghost-writer, di essere stato estensore e primo firmatario della pregiudiziale sul referendum depositata in Consiglio che egli stesso ha ritenuto di bocciare. E che, oltre a questo, sono intervenuto per ben due volte durante i lavori dell’assise senza che il solerte capo della segreteria del Sindaco abbia mai ritenuto opportuno replicare al sottoscritto. Può darsi abbia dovuto attendere che qualcuno gli predisponesse l’intervento: se così fosse, sarebbe ampiamente giustificato. Pertanto, delle due l’una: o tende a distrarsi un po’ troppo durante i lavori del consesso, oppure non aveva argomenti per controbattere ed ha dovuto attendere qualcuno che gli allungasse il cucchiaino. Le sue vacue considerazioni, inconsistenti sia sul piano politico che nei contenuti, dimostrano che la maggioranza che egli rappresenta tende sempre più ad esautorare il confronto nelle sedi opportune, deviandolo sulla stampa ed utilizzando note ad orologeria con l’unico obiettivo di buttarla in caciara e il vano tentativo di depistare la pubblica opinione nella speranza di allontanarla dai veri temi oggetto del dibattito.
Zanone ha sprecato ancora una volta una ghiotta opportunità, attraverso cui avrebbe potuto elencare ai cittadini i vantaggi che avrebbero prodotto le delibere approvate dalla sua maggioranza: in termini di tariffe, considerato che paghiamo quelle più “salate” della Campania; in termini di qualità del servizio, stante la qualità dell’acqua che vie somministrata al Rione Ferrovia, al Rione Libertà e al Centro Storico ancora tutta da decifrare; in termini di prevenzione e salvaguardia della salute dei cittadini, visto lo stato in cui versano i pozzi di Pezzapiana, Campo Mazzoni e Pietrafitta; in termini di trasparenza, data la mancata pubblicazione delle analisi sul tetracloroetilene, anche e soprattutto alla luce degli ultimi rilievi sulla presenza di sostanze inquinanti, che hanno costretto il Comune ad adottare specifiche procedure per livelli di contaminazione superiori ai limiti di soglia. Zanone avrebbe potuto pure chiarire ai cittadini perché l’Amministrazione prima approva l’aumento del capitale sociale di Gesesa e poi rinuncia a sottoscriverne le azioni, magari rivelando a vantaggio di chi. Zanone avrebbe infine potuto spiegare perché consiglieri comunali, comitati spontanei e cittadini, secondo la sua visione (o quella che gli hanno consegnato), sbagliavano a ritenere le delibere consiliari approvate dalla sua maggioranza in evidente contrasto con il quesito referendario sottoscritto da oltre 3200 persone. Purtroppo, mi rendo conto che per il capo della segreteria politica di Mastella, in tutt’altre faccende affaccendato, è molto più semplice e redditizio (nella sua testa però, non in quella di chi legge, che sa bene che il sottoscritto è alla sua prima consiliatura) puntare il dito su trascorsi amministrativi che non solo non riguardano la mia esperienza politica, ma che risultano del tutto fuori luogo oltre che anacronistici avendo, la sua Amministrazione, da tempo superato il cosiddetto “giro di boa”. Caro Zanone, il tempo per attaccarsi al passato è abbondantemente scaduto. Dopo quasi tre anni di governo, quello che avete prodotto è sotto gli occhi di tutti”.

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