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FAI-CISL : Alluvione 15 e 19 Ottobre 2015

24/10/2015
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La fase emergenziale post-inondazioni nel Sannio non è – purtroppo – ancora esaurita. Tuttavia sono oramai passati parecchi giorni dalle alluvioni del 15 e 19 ottobre che hanno devastato il Sannio.

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Un Sannio letteralmente devastato; un intero territorio in ginocchio una realtà economica a forte a vocazione agricola costellato di piccole e medie aziende a conduzione familiare. L’alluvione ha provocato danni incalcolabili ad una agricoltura che da alcuni anni si stava egregiamente misurando con l’alta qualità e con la sostenibilità ambientale e commerciale di mercati sempre più ampi (fortunatamente!) ed esigenti. Mi riferisco in particolare alle produzioni pluriennali del viti-vinicolo e dell’olivicoltura.
Centinaia di ettari vitati distrutti, aziende vinicole a conduzione familiare e cooperativa in seria difficoltà, oltre alle tante altre attività agricole ed agro-industriali che vanno dalla zootecnica alle attività casearie alle produzioni annuali che – anch’esse – rischiano di avere gravi problemi a causa della modificazione orografica e idrologica subite delle aree agricole seminative.
Aziende note per la qualità e professionalità come il Pastificio Rummo, Agrisemi Minicozzi (partner privilegiato di Barilla), Cantina Sociale di Solopaca, le più note e anche le più strutturate sotto il profilo occupazionale e dei volumi produttivi, destano forti preoccupazioni.
Devastati ponti, strade, infrastrutture ferroviarie, energetiche e di telecomunicazione, edifici privati: un territorio, soprattutto nelle aree interne, che sta mostrando in tutta dignità, la propria capacità di rimboccarsi le maniche.
Le comunità locali di Benevento, Solopaca, Paupisi, Ponte, Circello, Castelpagano, Baselice, Molinara, San Giorgio la Molara, Pesco Sannita e tante altre fino al numero complessivo di oltre 40 (!!): tutti piccoli comuni già provati dal totale abbandono di ogni servizio e, spesso, dall’incuria istituzionale.

Da tempo come FAI e CISL abbiamo “inutilmente” in questi anni evidenziando in decine e decine di occasioni che la manutenzione e salvaguardia del territorio sono condizioni indispensabili ma manchevoli; primarie ma talvolta inesistenti; propedeutiche ma sottovalutate. Occorre un serio piano di prevenzione e tutela del patrimonio territoriale (che è risorsa spendibile e di lunga prospettiva) utilizzando un altro patrimonio – quello umano – delle centinaia di operai specializzati idraulico-forestali del Sannio che da anni svolgono, quasi sempre non pagati, la loro opera di presidio del territorio.
Ciò non per alimentare inutili ed intempestive polemiche ma, appare evidente che le tragedie di questi giorni, a nostro modesto parere, dimostrano sottovalutazione sia dalle Istituzioni preposte che dagli Organi di Informazione regionale e nazionale. In questa direzione ci sentiamo di tributare pubblicamente un plauso agli organi di informazione sanniti video-radio-televisivi, del web e della carta stampata: essi hanno svolto un eccellente ed impagabile funzione nell’informare, con encomiabile tempestività e professionalità, i tragici eventi che – di ora in ora – sconvolgevano il nostro Sannio.
Per non dire della macchina istituzionale dei soccorsi, totalmente assenti per almeno i primi 4-5 giorni durante i quali hanno agito solo i tanti volontari giovani che, con grande senso di appartenenza e con la solita volontà sannita e senza piangersi addosso, si sono messi ad aiutare i cittadini colpiti dall’alluvione spalando fango; ad essi deve andare il nostro particolare ringraziamento. Ce ne sono tanti di esempi, di racconti, di episodi; andrebbero tutti raccontati. Uno dei tanti che ha evidenziato maggiormente la tenacia, la forza e la volontà di risollevarsi va dato – a titolo di esempio – ai dipendenti, ai soci, ai volontari, ai comuni cittadini che hanno lavorato per ripristinare subito le attività della Cantina di Solopaca.
Ora, dopo quello che è successo, augurandoci che non abbia mai più a ripetersi tale situazione, bisognerà concretamente e realmente provvedere con ogni mezzo, soprattutto economico, a far rinascere questo territorio martorizzato con iniziative e misure immediate.
Mettere in piedi, da subito, un piano che ristabilisca le infrastrutture sostenendo ed aiutando, nel contempo, tutte le aziende che hanno subito danni, parallelamente all’aiuto da fornire a quei cittadini che hanno perso tutto
Tutto questo non prima di aver predisposto e redatto un Piano straordinario regionale e nazionale di monitoraggio capillare di tutto il territorio bisognevole di manutenzione affinché questi eventi nel prossimo futuro non avvengono più ovvero possano esserne eliminato gli effetti distruttivi e devastanti, così come li stiamo conoscendo in queste ore nel nostro Sannio.

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