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Associazione Altrabenevento: Richiesta al Sindaco di pubblico confronto sulla mensa scolastica

Gabriele Corona, di altrabenevento, scrive una lettera aperta al Sindaco Fausto Pepe lamentando tutta una serie di anomalie e chiedendo un pubblico confronto.

conferenza stampa gabriele corona 22 5 2014

Questo è quanto scrive Gabriele Corona:
“Sulla scandalosa gestione del servizio di mensa scolastica, lei non può continuare a rimanere in imbarazzato silenzio anche dinanzi alle minacce della Ristorò verso i giornalisti e il licenziamento dei lavoratori che non accettano ricatti. Le chiediamo un confronto pubblico che coinvolga la ditta, i lavoratori, i genitori, i consiglieri comunali e gli organi di informazione”.

Sulla gestione del servizio di mensa scolastica emergono continuamente gravi anomalie ed irregolarità non smentite e non contestabili che hanno dimostrato quanto sia distratto e carente il sistema di controllo del Comune e della ASL.
La Ristorò ha lanciato inutilmente la campagna “è tutto a posto lo dicono anche il Comune e la ASL” perchè non è riuscita a smentire in modo convincente né la mancanza delle necessarie certificazioni di idoneità dei locali, né la presenza degli insetti nella pasta e ceci e neppure l’uso di pentole indecenti.
Sono intanto emerse altre irregolarità, ad esempio sulla somministrazione finanche dei bastoncini di pesce e l’olio vegetale o il mancato versamento di tutti i contributi previdenziali ai lavoratori, sui quali il Comune dovrebbe vigilare, e il mancato pagamento di arretrati contrattuali che determina lo stato di agitazione del personale che pure incide sul servizio.
E’ emerso pure l’immotivato ricorso alla Cassa Integrazione chiesta ad aprile del 2014 ancor prima della firma del contratto, lamentando una crisi economica non dimostrata affatto anche perchè l’anno precedente la Ristorò aveva pagato uno stipendio intero di 92.000 euro ad uno dei soci che però non ha mai lavorato nella mensa. Si tratta di un tecnico che lei conosce bene, noto progettista di grandi interventi edificatori e componente della Commissione Edilizia del Comune di Benevento alla quale non ha partecipato per circa 4 mesi nel 2013 a causa di problemi di salute. Nello stesso periodo, però, non risultava mai assente sul “posto di lavoro” in mensa al punto da percepire lo stipendio intero, di oltre 7.000 euro dalla ditta di famiglia Barretta-Porcelli, con i soldi che il Comune e i genitori dei bambini pagano per la mensa scolastica. Sindaco, si tratta di soldi pubblici e quindi lei non può far finta di niente!
L’anno dopo l’ingegnere ha pure beneficiato della Cassa Integrazione riconosciuta dalla Regione Campania insieme ad altri lavoratori tra i quali un consigliere comunale della sua maggioranza che risulta anch’egli dipendente e Cassintegrato della Ristorò. Pure questo le sembra irrilevante?
Recentemente la ditta della famiglia Barretta-Porcelli ha sospeso dal servizio una dipendente accusata di aver introdotto furtivamente in mensa e poi fotografato, due luridi pentoloni e poi ha licenziato la dipendente che non ha voluto accusare la collega. Altre due signore della mensa hanno ricevuto provvedimenti disciplinari, una addirittura perchè ha messo “Mi piace” ad un post su Facebook di Altrabenevento.
Può fare cose del genere una ditta che gestisce un servizio pubblico del Comune che lei amministra?
Addirittura due giorni fa l’avvocato socio al 50% della Ristorò ha inviato una Diffida ai giornalisti ed editori di diversi giornali per pretendere la immediata cancellazione di tutti i comunicati sulla questione mensa di Altrabenevento e del sindacato CUB, minacciando di fare oscurare i siti internet disobbedienti. In pochi si sono fatti impensierire (ma una parte volontariamente già censurava i nostri comunicati) mentre altri hanno continuato a garantire libertà di informazione.
Anche questo le sembra cosa da poco? Vuole continuare a fare il distratto? Sindaco, non ci sono in ballo solo gli interessi della famiglia Barretta-Porcelli, ci sono anche le 1.700 famiglie – potenziali utenti del servizio che da mesi vivono l’incubo della mensa- le 60 famiglie di lavoratori e le famiglie dei professori coinvolti nelle continue discussioni.
Le proponiamo un confronto pubblico con la partecipazione della Ristorò e dei genitori, dei lavoratori e dei giornalisti. E magari dei consiglieri comunali rimasti finora ancora più silenziosi ed imbarazzati di lei”.