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Presso l’Università di Studi Giustino Fortunato si è tenuta la XXI^ giornata di Orientagiovani

05/12/2014
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La XXI^ giornata di Orientagiovani per affrontare il tema dell’education anche alla luce degli spunti emersi dal documento di Confindustria: 100 proposte per la crescita.

L’evento rientra nell’ambito delle attività di Orientamento con cui Confindustria Benevento e l’Università Giustino Fortunato hanno inteso comunicare ai giovani la volontà di unire le forze per realizzare una formazione sempre più innovativa, aperta, costruita sulle competenze e in grado di rappresentare un vero fattore di sviluppo per il Paese.

Pasquale Lampugnale Presidente Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Benevento ha ricordato che oggi l’Italia è il secondo Paese europeo dopo la Germania per valore della produzione manifatturiera e numero di addetti. Tuttavia, il livello formativo del Paese si sta progressivamente impoverendo. Da qui la necessità di un cambiamento. Le trasformazioni determinate da nuovi bisogni demografici, culturali sociali ed ambientali sfideranno le società e gli operatori economici. Nasceranno prodotti e prestazioni e sarà sempre più intensa l’integrazione tra manufatti e servizi. Ciò imporrà classi di skills completamente rinnovate , la domanda di lavoratori altamente qualificati (istruzione terziaria e oltre) continuerà ad aumentare stabilmente a discapito della richiesta di lavoratori con bassi livelli di qualificazione. Nei prossimi dieci anni in Europa si perderanno oltre dieci milioni di posti di lavoro per i lavoratori non qualificati. I trend emergenti avranno come effetto lo sviluppo di un mercato del lavoro dicotomico tra lavoratori high skills e quelli low profile. I primi costituiranno un’élite fortemente richiesta dal mercato e dotata di marcata autonomia decisionale e di elevate competenze tecniche relazionali). I secondi saranno lavoratori dequalificati e altamente intercambiabili. La fabbrica competitiva si reinventa continuamente sulla base degli stimoli e delle opportunità che provengono dall’esterno. Possiamo assecondare questo processo solo disponendo di persone adeguate alle nuove sfide sociali e del mercato. Occorre puntare sull’orientamento, migliorando l’informazione sulle opportunità e sulle prospettive dei singoli percorsi di studio ed investendo su quei segmenti dell’offerta formativa che offrono le migliori condizioni di employability.
Il Prof. Paolo Palumbo – Delegato del Rettore all’Orientamento Unifortunato, nel suo saluto introduttivo ha evidenziato l’importanza del rapporto tra Università e Lavoro già attivato presso l’Unifortunato grazie ad una serie di convenzioni con Enti Nazionali ed Internazionali per consentire ai giovani studenti di effettuare tirocini e stage. “L’obiettivo è quello di ridare un nuovo protagonismo all’impresa nell’Università, evitando che i corsi di laurea siano distanti dalla realtà e di puntare su una nuova presa di consapevolezza dell’apporto che il sapere universitario può dare alle aziende del territorio”.
All’incontro hanno portato le proprie testimonianze, dinanzi ad una folta platea di studenti, imprenditori, docenti e istituzioni con l’intento comune di ridare speranza ai tanti giovani che vivono una fase congiunturale particolarmente complicata e nebulosa per il loro avvenire.
Raffaele del Vecchio Vice Sindaco e Assessore alla Cultura e politiche giovanili del Comune di Benevento sottolineando il dinamismo di Confindustria e dell’Unifortunato su tematiche così importanti ha evidenziato come “il dato della disoccupazione giovanile provinciale è elevatissimo con punte del 45%. Tuttavia ci sono anche dati positivi dai quale il territorio può cominciare a fare delle riflessioni. Innanzitutto siamo in presenza di una classe dirigente che si sta rinnovando e una città che si apre allo sviluppo turistico e ha bisogno di figure professionali adeguate. Se le politiche vanno in una certa direzione l’Università deve essere capace di formare professionalità in grado di rispondere alle nuove esigenze. Questo può rappresentare un sistema vincente”.
Nel percorso di crescita professionalizzante per i giovani ricopre un ruolo fondamentale l’education, ossia l’alternanza scuola – lavoro che consente di abbinare il sapere al saper fare.
Angelo Francesco Marcucci dirigente ufficio scolastico provinciale di Benevento ha sottolineato l’importanza dell’integrazione del sapere e del saper fare, integrazione che ha animato la realizzazione dei progetti scolastici presentati dagli istituti IIS E.Fermi, ITI GB Bosco Lucarelli, Istituo Superiore Palmieri Rampone Polo.
Michele Farese – Vice Presidente di Confindustria Benevento ha illustrato alla platea di giovani presenti in sala il progetto Europeo Garanzia Giovani con cui Stato e Regioni si impegnano ad offrire ai giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano (i cosiddetti neet) un percorso personalizzato di formazione o una opportunità lavorativa.
Testimonianza di una economia che produce e che rappresenta una risorsa per tanti giovani, tre imprese particolarmente attive ed innovative quali:
Augusta Westland spa, con Paolo Zolesi, LAER srl con Andrea Esposito, Mangimi Liverini spa con Filippo Liverini.
In un territorio che ha voglia di mettersi in gioco e rispondere alle trasformazioni che il mercato richiede appare fondamentale il contributo che l’Università può dare, sia in termini di nuove progettualità che di formazione di nuove professionalità. Al riguardo il Prof. Emiliano Marchisio – Docente di Diritto Commerciale dell’Unifortunato – ha evidenziato il ruolo dell’Università in termini di formazione, oltre a parlare dei metodi necessari per prepararsi a gestire il cambiamento ed affrontare i problemi in maniera innovativa. Occorre creare una rete con le imprese, e nella didattica passare dal monologo del docente al dialogo con gli studenti.
Il Prof. Ubaldo Comite – Docente di Programmazione e Controllo dell’Unifortunato ha ricordato che l’Università deve svolgere un ruolo da comprimario di lusso, consapevole che studio e lavoro vanno di pari passo per generare i futuri protagonisti – cittadini del mondo. Un ruolo fondamentale lo giocano le Università telematiche che possono coniugare il sapere ed il saper fare.
Prima di giungere alle conclusioni è stato intervistato Francesco Giubilei il più giovane editore italiano fondatore e Direttore editoriale di Historica Edizioni. Questo ragazzo di soli 23 anni ha portato a tanti giovani la sua personale testimonianza e l’esempio reale di come una passione possa trasformarsi in una professione anche in giovane età. In particolare ha invitato tutti i giovani a credere nei loro sogni e progetti ed a puntare sulla qualità e la formazione.
Andrea Bairati Direttore Area Education di Confindustria Nazionale ha ricordato che negli ultimi anni Confindustria ha incontrato 17 mila giovani per elaborare il documento: “le 100 proposte di Confindustria”. Il nostro Paese registra il 44,2% di disoccupazione che ci vede secondi solo alla Spagna. In Europa ci sono 14 milioni di neet di cui 2 solo in Italia. Da qui nasce il piano Garanzia Giovani. Tuttavia negli ultimi decenni nonostante la trasformazione dell’economia e della società, la scuola è rimasta sempre la stessa. Oggi un giovane formato costa al Paese circa 600 mila euro e la sua migrazione dal paese non solo rappresenta una perdita in per i propri affetti ma è anche antieconomico per l’intero sistema economico. Confindustria attraverso la sua analisi ha riscontrato che una percentuale di disoccupazione è congiunturale e per intervenire su di essa è necessario superare la crisi. Ma una larga fetta di disoccupazione è attribuibile al mismatching tra domanda ed offerta di professionalità. Su questo dato si ha il dovere di intervenire attraverso un lavoro congiunto tra Scuole, Università ed Imprese. È sempre più vero che si impara facendo. Autonomia, alternanza valutazione e interazione sono quattro degli elementi cardine alla base delle proposte di Confindustria.

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