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Venerdì 7 novembre presso il Museo del Sannio la presentazione del libro:“Istituti, bande e società”

31/10/2014
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Prosegue l’impegno, costante e qualificato, della Casa Editrice Realtà Sannita nella divulgazione della cultura locale e questa volta lo fa con un volume che abbraccia 400 anni di storia della musica nel Sannio beneventano.

E’ stato, infatti, dato recentemente alle stampe il volume “Istituti, bande e società – Studi sulla musica a Benevento tra il 1561 ed il 1961” di Enrica Donisi.
Il libro sarà presentato ufficialmente venerdì 7 novembre 2014, alle ore 17.30, presso l’Auditorium “Gianni Vergineo” del Museo del Sannio di Benevento.
Introdotti dai saluti di Fausto Pepe ed Angelo Francesco Marcucci, rispettivamente sindaco e provveditore agli studi di Benevento, interverranno: Maria Gabriella Della Sala, direttore del Conservatorio di Musica “Nicola Sala” di Benevento; Rossella Del Prete, docente dell’Università degli Studi del Sannio; Giuseppe Diana, avvocato e giornalista; Mario Pedicini, saggista e giornalista.
Coordina Gennaro Luongo, docente dell’Università Federico II di Napoli, conclude l’autrice.
Dalla quarta di copertina
Nel Sannio beneventano sin dal Cinquecento si riscontra una particolare attenzione per la musica. Tre fattori incidono profondamente sulla cultura musicale: l’atteggiamento dell’élite aristocratica, l’influenza esercitata dalla teocrazia del cardinale Orsini e la tradizione dei canti popolari. La Chiesa svolge un ruolo di primo piano nell’istruzione musicale. Nel Convitto arcivescovile (o di S. Barbato), istituto del quale si era persa la memoria, la musica è praticata regolarmente. Nei secoli XVI-XVIII l’organo detiene il primato di strumento più diffuso, anche se nell’organico non manca l’impiego di strumenti ad arco e a fiato. Tra il 1718 ed il 1719 è attiva a Benevento la prima casa editrice, che pubblica le opere di musica profana. Nella prima metà dell’Ottocento, nella stessa città, è attivo un teatro pubblico con intuibili ripercussioni sul livello culturale della popolazione. Elementi religiosi, profani colti e popolari interferiscono continuamente. Di questa osmosi beneficiano pure i centri limitrofi; fra questi, Montesarchio assume una posizione privilegiata grazie anche al mecenatismo della famiglia D’Avalos. Anche la sua Banda municipale gode di prestigio perché si giova di alcuni direttori di particolare rilievo, come Antonio Compare. Dalla laboriosa ricerca compiuta sono venuti alla luce in diverse località interpreti – fra gli altri merita di essere ricordata Bianca Del Vecchio – compositori e poeti caduti in oblio che hanno dato lustro alle terre sannite. Un significativo contributo alla cultura è recato dalla personalità intellettuale ed artistica di Alfredo Parente, sulla cui produzione l’autrice sta conducendo una ricerca da diversi anni.
Enrica Donisi laureata in Lettere e Filosofia, indirizzo Moderno (Università di Napoli Federico II); dottore di ricerca in Storia, Scienze e Tecniche della Musica (Università di Roma Tor Vergata). Dopo gli studi di pianoforte si è specializzata in Didattica della Musica e in Manoscritti e Stampe Musicali. E’ abilitata all’insegnamento di Filosofia e Storia nei Licei, di Storia della Musica nei Licei musicali e di Educazione Musicale nelle scuole di I e II grado. Ha partecipato a convegni di studi e a progetti di ricerca di rilievo internazionale. E’ stata ideatrice e coordinatrice del Convegno Internazionale di Studi “Prima e dopo Cavour. La musica tra Stato Sabaudo e Italia, 1848-1870” i cui atti, che ha curato con Enrico Careri, sono in corso di stampa. Ha promosso e dirige l’ISMuC – Istituto per la Storia della Musica in Campania.

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