La Fai-Cisl scrive al Prefetto e per conoscenza al Presidente della Provincia ed ai Presidenti delle Comunità Montane

Nella missiva si comunica lo stato di agitazione dei lavoratori forestali e si chiede un incontro sindacale.

“S. E. Dr. Paola GALEONE
Prefetto di Benevento

Dr. Claudio RICCI
Presidente Provincia di Benevento

Al Presidente :

Dr. Antonio Di Maria C.M. Titerno – A. Tammaro
Dr. Zaccaria SPINA C.M. Fortore
Dr. Carmine Montella C.M. Taburno

Oggetto: Vertenza lavoratori forestali: comunicazione stato di agitazione e richiesta incontro sindacale.-

La scrivente O.S. è costretta nuovamente a rendere evidente, suo malgrado, l’insopportabile situazione in cui versano i lavoratori forestali, ormai all’estremo limite dell’umana sopportazione, ancora senza stipendi; in alcuni ben noti casi si arriva alle 20 mensilità arretrate!
Dopo vari incontri, accordi ed assicurazioni eravamo convinti che, per quanto restasse irrisolta la condizione critica degli emolumenti arretrati, era adombrata una cauta fiducia nella possibile individuazione di soluzioni adeguate che avrebbero dato un minimo di tranquillità agli idraulico-forestali almeno per l’anno in corso; magari con una tempistica relativamente rapida, ma garantita.
Tutti gli sforzi fatti in questi mesi (anzi, anni !!) dai lavoratori, dalle loro Organizzazioni Sindacali e dalle loro famiglie si stanno rivelando vani. I lavoratori si sentono abbandonati e presi in giro!
Ad oggi non è stato erogato un solo centesimo d’acconto dei fondi per la forestazione relativi all’anno (oramai quasi concluso) in corso.
E’ assurdo! I lavoratori non possono più attendere!
E’ inconcepibile, impossibile, inumano continuare a chiedere a 700 famiglie sannite di vivere, in questa fase di ristrettezza economica diffusa, senza un solo centesimo di stipendio. Non è possibile stare in attesa, aspettare invano, perché tra i lavoratori inizia a diffondersi la voglia di compiere azioni impulsive ed incontrollate ancorché provocate dalla rabbia e dall’abbandono in cui si sentono relegati.
Questo, non è più possibile!
Cosa devono fare questi lavoratori per farsi sentire? Devono forse adottare azioni eclatanti? Come spesso pur accade, in altri settori e comparti? Noi non vogliamo che succeda! Ma i nostri operai forestali sono gli “unici” che pur lavorando seriamente e con senso di responsabilità non protestano con azioni clamorose. Fino a quanto la loro pazienza dovrà essere messa a dura prova?
Il rispetto della dignità delle persone va preservato e deve essere preservato soprattutto dalle Istituzioni !
Pertanto, siamo a chiedere a S.E. il Sig. Prefetto e ai Presidenti degli Enti Delegati, ognuno per le proprie competenze, a sollecitare gli organi regionali al fine di accelerare la procedura rendendo immediati gli accrediti dei fondi 2014 la cui erogazione potrà consentire una minima boccata d’ossigeno a 700 famiglie Sannite; con ciò restituendo dignità ad un settore che merita ben altro rispetto e riconoscimento da parte dell’intera comunità regionale.
Chiediamo, infine, la convocazione urgente di un incontro con le Istituzioni interessate al fine di porre in essere le più opportune e urgenti iniziative atte a trovare soluzioni comuni e finalmente dare risposte tangibili ai lavoratori, impedendo un’eventuale riacutizzazione di azioni incontrollate derivanti dall’esasperazione estrema.
Il richiesto incontro sindacale si rende necessario ed indifferibile, altresì, per sollecitare una rapida definizione della riforma più complessiva dell’intero comparto forestale regionale – oggi ancora in fase di discussione politica – capace di conferire finalmente un ruolo definitivo e proprio del comparto, non solo per dare un futuro ai lavoratori forestali ma soprattutto in funzione di un assetto concreto di tutela del territorio e della sua messa in sicurezza.
Per quanto precede, la scrivente proclama infine, lo stato di agitazione della categoria. In mancanza di positivi riscontri saranno effettuati presidi presso le sedi degli Enti, e presso la sede della Prefettura di Benevento.
Certi della Vs. sensibilità, e in attesa, s’inviano distinti saluti.”

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