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Del Basso De Caro: spero ci sia un atteggiamento positivo e non di diffidenza verso i lavori della Napoli-Bari

Conferenza stampa chiarificatrice nei riflessi di alcune voci circolanti, quella voluta dal Sottosegretario di Stato on. Umberto Del Basso De Caro.

In una sala affollatissima, non riservata purtroppo solo alla stampa come la convocazione potrebbe far supporre, l’on. Umberto Del Basso De Caro è tornato sui lavori relativi al raddoppio ferroviario dell’Alta Velocità della linea Napoli Bari per chiarire alcuni passaggi  e procedure, tra l’altro già esplicitate nella precedente conferenza stampa l’indomani della pubblicazione dello “Sblocca Italia”,  che a torto o ragione, per dir così, continua a tener banco nelle discussioni con un risveglio di “anime assopitesi” nei precedenti  anni nei quali nulla o poco, di concreto chiaramente,  si è fatto per questa opera.

Ed ecco che, per carità come è giusto che sia visto anche l’elevato importo del finanziamento,  attira come una calamita gli interessi, non economici, di tutti i cittadini della Valle Telesina, in testa, ed i cugini avellinesi a ruota che sono anche poi preoccupati per alcune notizie fuorvianti rese dalla stampa sia nazionale che locale.

Quello della Valle Telesina è uno dei problemi che, alla fine, potrebbe comunque scontentare qualcuno ma che, a meno di possedere bacchette magiche che potrebbero cambiare la geomorfologia territoriale, non è di semplice soluzione.

Difatti, il tracciato attuale, ancora non esecutivo ma preliminare, per alcuni sarebbe rischioso dal punto di vista della tutela ambientale e potrebbe arrecare danni alle coltivazioni di uva per vino da tavola interessando una zona coltivata a vigneto (ma anche al nord in zone rinomate ciò è accaduto, segnatamente in Franciacorta,  ma nessuno si  è ribellato). La soluzione ? Spostare il tracciato che però o interesserebbe il centro cittadino, con diversi fabbricati che andrebbero abbattuti ed un treno che sfreccia in pieno centro a circa 200/300 Km/h, o correrebbe lungo il fiume Calore, zona questa soggetta ad esondazioni e per evitare ciò andrebbe sopraelevato con un viadotto tutto il tratto compreso poi la stazione ferroviaria, sempre che però siano d’accordo sia le Ferrovie dello Stato che l’Autorità di Bacino.

C’è poi la questione che riguarda i cugini avellinesi che interpretando un passaggio del decreto, hanno intravisto tra le righe, la possibilità che venga abolita la stazione di Grottaminarda-Flumeri, che è compresa nel tratto più costoso di tutta l’opera, quello tra Apice ed Orsara, che prevede la costruzione di una galleria, di 23Km, che sarebbe la più lunga d’Italia! Invece, nel Decreto, si dà la possibilità al Commissario di poter eventualmente fare qualche economia, se possibile, e sembra lo si possa fare per una cifra di circa 500.000 euro, ma mai eliminando la stazione suddetta che potrebbe al massimo essere spostata di un centinaio di metri!

Ed infine ci sono le dichiarazioni del Presidente dell’Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone, che ha sollevato dubbi visto i vasti poteri assegnati al Commissario Straordinario Michele Elia. Ma anche qui il Sottosegretario di Stato ha fugato i dubbi chiarendo, per i non addetti ai lavori, che le procedure d’appalto, ossia le gare, non sono in testa al Commissario, ma lo sono all’ente appaltante come pure i requisiti antimafia, che sono di competenza delle Prefetture.

Insomma, tanto clamore per nulla quando invece ci sarebbe tanto da lavorare per non farsi sfuggire l’occasione di poter finalmente realizzare queste opere, senza dimenticare che se non si riesce “ad essere” nei termini, i fondi verranno dirottati altrove. E non sono minaccie effimere! Nel decreto sono già indicate le 5 opere in lista di attesa pronte a subentrare a quelle inadempienti sotto il punto di vista del rispetto dei tempi. Basta con le diffidenze quindi e si assuma un atteggiamento positivo, ha detto Del Basso De Caro. Bisognerà dimostrare che quello che dicono dei meridionali non è vero anche se, a volte lo è stato, visto i fondi che la Regione Campania continua a mandare indietro.