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Fioravante Bosco (Uil): a Benevento la Tasi è sosia dell’IMU !

La grande corsa dei Comuni alla pubblicazione delle delibere delle aliquote della TASI è giunta a termine quasi per tutti.

Fioravante Bosco Uil

Sono 7.744 i Comuni che hanno rispettato i termini (25 maggio e 18 settembre), tra cui tutti i capoluoghi di provincia, a eccezione di Crotone ed Enna. Ai 2.178 che già avevano pubblicato le aliquote entro il 25 maggio scorso, se ne sono aggiunti, quindi, altri 5.566 (tra cui Roma, Bari, Catania, Verona, Padova, Palermo, Siena, Perugia, Trieste, Pescara, L’Aquila, Campobasso, Reggio Calabria, Firenze e Milano), dove il 16 ottobre 2014 si pagherà l’acconto del 50% della TASI. Ciò significa che, se si escludono i 136 comuni della Provincia autonoma di Bolzano – che hanno introdotto l’IMI – a oggi il 97% dei Comuni ha pubblicato le aliquote (ne mancano all’appello 212). Adesso i Comuni ancora inadempienti avranno tempo fino alla fine di novembre per pubblicare le delibere, ma in questo caso si pagherà in un’unica soluzione il 16 dicembre 2014. In caso di ulteriore mancata pubblicazione, il 16 dicembre si pagherà in un’unica soluzione, ma con l’aliquota base dell’1 per mille.

A questo punto, a ottobre 2014 oltre 15 milioni di persone saranno chiamate a versare l’acconto della TASI sulla prima casa, a cui si aggiungeranno anche, in molti Comuni, gli inquilini che dovranno pagare con una quota che varia dal 10% al 30% (per esempio a Roma il 20% e a Milano il 10%). La media dell’aliquota applicata dai 105 capoluoghi di provincia si consolida al 2,63 per mille (superiore all’aliquota massima “ordinaria”), seppur edulcorata dalle singole detrazioni introdotte dai singoli Comuni (la UIL calcola almeno 100mila combinazioni diverse), tanto da poter parafrasare il detto “paese che vai detrazioni che trovi”.
In ogni caso, la quarta simulazione del Servizio Politiche Territoriali della UIL conferma il trend delle precedenti simulazioni: per 1 famiglia su 2 la TASI sarà più cara di quanto pagato con l’Imu nel 2012. Infatti, su un campione di 420 famiglie residenti nei capoluoghi di provincia, per il 54,5%di esse (227famiglie), il conto della TASI sarà più pesante dell’IMU del 2012, percentuale che sale al 63,3% per le case accatastate in A/3 (133 famiglie su 210); mentre per le case accatastate in A/2 tale percentuale è al 44,8% (94 famiglie su 210). E’ vero che il costo della TASI nelle Città campione è di 219 euro medi, a fronte dei 223 euro pagati con l’IMU nel 2012, ma la distribuzione della nuova tassa è meno equa: pagherà un po’ di più chi prima era esente o pagava cifre basse e pagheranno molto meno i proprietari di quelle abitazioni con rendite catastali elevate. In particolare, per le case in A/3 l’esborso medio della TASI sarà di 135 euro medi, a fronte dei 111 euro pagati con l’IMU nel 2012; mentre il conto per le case in A/2: 303 euro per la TASI, a fronte dei 334 euro dell’IMU nel 2012.

Nella Città di Benevento verrà applicata l’aliquota del 2,5 per mille senza alcuna detrazione. L’acconto si pagherà il 16 ottobre 2014. Per una famiglia senza figli (con prima casa accatastata in A/3 con rendita di 450 euro, reddito Isee di 10mila euro), a fronte dei 178 euro di Imu 2012, si pagheranno 189 euro di Tasi 2014 con un aumento secco di 11 euro. In una famiglia con un figlio minore di 26 anni l’incremento annuo sarà di 61 euro (128 l’Imu 2012, 189 la Tasi 2014).

“Insomma – commenta Fioravante Bosco, segretario generale aggiunto della Uil Avellino/Benevento – è cambiato il nome, son cambiate le regole, ma non cambiano gli effetti: la Tasi è sosia dell’Imu”.

“Il bonus degli 80 euro, l’unico provvedimento positivo sulle tasse del governo Renzi – conclude Bosco -, sarà completamente divorato dall’l’aumento della tassazione nel suo insieme, compresi quelli sull’Irpef comunale e regionale. Quindi, il saldo sarà certamente negativo, e specialmente per i pensionati vi sarà una nuova botta sulle loro pensioni”.