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D’Amelio, Pica, Abbate e Esposito (Pd): ‘Salvare i castagneti con indennizzi agli agricoltori’

23/07/2014
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Questo comparto agricolo  – scrivono in una nota i consiglieri – rappresenta una fonte di reddito di intere popolazioni delle aree interne”.

“Quasi la metà della produzione nazionale di castagne proviene dalla Regione Campania. La diffusione del cinipide, un forte parassita, ha messo letteralmente in ginocchio l’intero comparto e gli interventi di lotta biologica, con i lanci del Torymus sinensis, non hanno ottenuto i risultati sperati. Per questo abbiamo presentato un interrogazione al Presidente Caldoro e all’Assessore competente Nugnes, affinché siano adottati tutti gli atti necessari per il riconoscimento degli indennizzi ai coltivatori”.

Così dichiarano i consiglieri regionali del Pd, Rosetta D’Amelio, Pica, Abbate e Esposito.

“In Campania – scrivono i consiglieri del Pd – ci sono migliaia di addetti impiegati in oltre 5000 imprese agricole e circa 25 aziende di trasformazione, impegnate anche nella lavorazione di prodotto proveniente da altre regioni mediterranee. Questo comparto agricolo rappresenta una fonte di reddito di intere popolazioni delle aree interne”. “In particolare – sottolineano i consiglieri d’opposizione – la castanicoltura delle province di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno, rappresenta una delle eccellenze della nostra agricoltura, distinta a livello europeo con il riconoscimento dei marchi IGP e DOP assegnati ai prodotti tipici; oltre all’importanza economica e occupazionale, va considerata poi la rilevanza della castanicoltura nel campo boschivo e della salvaguardia del territorio rappresentando, in particolare nelle aree interne della Regione un elemento caratterizzante il paesaggio, la cui tutela risulta essere essenziale per la prevenzione del rischio idrogeologico e di incendi in detti territori”.

“I significativi attacchi del parassita alla castanicoltura campana – ha inoltre ribadito D’Amelio – hanno causato indubitabili riduzioni di produzioni e gli interventi di lotta biologica non hanno ottenuto i risultati sperati, tale da assicurare una discreta produzione dal punto di vista qualitativo e quantitativo”.

Per questo Pica, D’Amelio, Abbate e Esposito, nel testo dell’interrogazione, sollecitano la Giunta “ad adottare tutti gli atti necessari per il riconoscimento di indennizzi da fitopatie, nella misura prevista dalla regolamentazione comunitaria; a comunicare i risultati e gli effetti della lotta biologica al cinipide galligeno, a costituire una struttura specifica del servizio fitosanitario regionale dedicata alla problematica”.

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