I dati diffusi da Confcommercio confermano consumi ancora in calo: – 1,6% a gennaio. Inflazione + 0,2%

I dati sul calo dei consumi diffusi da Confcommercio, dopo i timidi segnali di miglioramento registrati nell’ultimo trimestre del 2013, attestano chiaramente le enormi difficoltà di ripresa di un Paese stremato da una recessione pluriennale. L’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC), ha censito, nel mese di gennaio, un calo dei consumi italiani dell’1,6% rispetto allo stesso mese del 2013, e dello 0,3% rispetto a dicembre (- 1,9% la spesa per i beni e – 1,1% la domanda relativa ai servizi).
“E’ l’ulteriore prova – dichiara Pietro Giordano, Presidente nazionale di Adiconsum – di come l’economia del nostro Paese stia galleggiando in una stagnazione senza sbocchi. Del resto, con i redditi delle famiglie contratti fino all’estremo dalle tasse, e con la disoccupazione dilagante che continua ad affliggere soprattutto le fasce più giovani della nostra popolazione, di aspettative miracolistiche è difficile crearsene”.
“Adiconsum – prosegue Giordano – ribadisce l’urgenza di un intervento energico e risolutivo del Governo, che restituisca le risorse a chi ne ha bisogno per poi rimetterle nel circolo economico, rilanciando così i consumi. Meno tasse significano più consumi, più posti di lavoro e più produzione. Un circolo virtuoso che, d’altra parte, avrebbe indubbi effetti positivi anche sul gettito fiscale, con maggiori introiti Iva e Irpef e minori uscite per gli ammortizzatori sociali”.
“Taglio del cuneo fiscale, privilegiando i redditi delle famiglie, abbattimento della spesa pubblica e creazione di nuovi posti di lavoro: è la ricetta – conclude Giordano – che vogliamo riproporre al Governo Renzi, per una ripresa reale dell’economia che permetta al Paese di uscire una volta per tutte dalla spirale dell’aumento dell’inflazione e del crollo dei consumi”.
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