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Tassa su smartphone, tablet, decoder: è da medioevo chiosa Adiconsum

04/02/2014
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Pietro Giordano, Adiconsum: “La tassa sugli smartphone e tablet è da Medioevo”. È un balzello che taglia orizzontalmente anche quei consumatori che non “scaricano” dalla rete e che utilizzano i dispositivi solo per lavorare. Per questo Adiconsum chiede a ministro Bray di convocare con urgenza un tavolo con consumatori e operatori del settore”.

Pietro Giordano Adiconsum

La fantasia delle lobby non conosce limiti e la tassazione sugli smartphone, tablet, decoder e quant’altro ne è una riprova – dichiara Pietro Giordano, Presidente nazionale Adiconsum – Si tratta infatti di una tassa iniqua, di un balzello da Medioevo che aggrava ancora di più il già pesante carico fiscale delle famiglie italiane.

La logica iniqua è sempre quella di fare una legge uguale per diseguali – prosegue Giordano – Il balzello sui cellulari/tablet taglia orizzontalmente chiunque, anche quei consumatori, e non sono pochi, che non “scaricano” dalla rete né musica né film, destinandolo alla SIAE che dovrebbe tutelare il diritto d’autore in maniera trasparente e che invece preferisce norme da ragionieri che incidono orizzontalmente su tutte le tasche degli italiani.

Paradossalmente – continua Giordano – chi si comporta correttamente e scarica musica a pagamento o chi usa una memoria esterna al proprio pc per lavorare, si ritroverebbe a pagare ciò che non pagano i pirati della rete, penalizzato ulteriormente da questo balzello iniquo oltreché inutile, o meglio utile solo alla SIAE. Se è questo il modo di tutelare la proprietà intellettuale il Medioevo è ormai alle porte.

Adiconsum – conclude Giordano – ritiene questa tassa iniqua e chiede al ministro Bray di non recepirla e di convocare con urgenza un tavolo con le Associazioni Consumatori e gli operatori del settore.

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