Fatti e misfatti di vita politica: La questione morale nel Sannio. E l’Associazione Benevento Libera riempe la sala !

Il consigliere Mario Zoino lancia una accusa gravissima alla presenza anche di Fausto Pepe! Quali saranno ora le iniziative in tal senso del primo cittadino ?

Non solo cittadini normali all’incontro organizzato dall’Associazione Benevento Libera, ma anche il sindaco della città Fausto Pepe,  amministratori locali come  Giuseppe Zollo e Nazzareno Orlando oltre al partecipante al dibattito Mario Zoino, il segretario provinciale di Sel Gianluca Serafini, il segretario cittadino di Sel Lorenzo Cicatiello, il segretario cittadino del Psi Giovanni Chiusolo, altri amministratori e non dei comuni sanniti tra i quali Rita Marinaro, Marcella Sorrentino e Giovanni Liverini. Insomma una platea bipartizan interessata al tema in questione che riguarda da vicino non solo i politici, primi attori sulla scena, ma tutto il territorio ed i suoi abitanti per le ricadute che ha sulla normale vita dei sanniti.

Ad aprire i lavori l’avv. Luigi Bocchino che ha inteso anche spiegare il senso di questo incontro e del tema sul quale si sarebbe discusso,  portando all’attenzione della platea diverse problematiche, diventate per la verità negli ultimi tempi sempre lo stesso refrain visto che dalle stanze politico-amministrative non giungono soluzioni. Sia ben chiaro non  è una critica al bravo avv.Bocchino che ricorda sempre gli stessi temi, e fa bene, ma a chi è nella stanza dei bottoni che non si interessa alla loro risoluzione.

La parola è così passata agli altri partecipanti all’incontro, ognuno dei quali ha portato la propria testimonianza più dei misfatti che dei fatti della politica come Clemente Cecere Palazzo, consigliere di minoranza di Bonea, un comune caudino al centro di una vicenda giudiziaria pochi giorni fa con l’arresto dell’ex Sindaco e di due funzionari comunali per turbativa d’asta, Pietro Di Lorenzo il cui comune, Limatola, ebbe un notevole aumento delle residenze  alle ultime elezioni con un incremento di 400 cittadini e così via ma, è inutile negarlo, l’attesa era tutta per quanto avrebbe detto Mario Zoino, consigliere comunale di Benevento area Sel, dal quale si attendeva “la bomba” della serata. Forse questo spiegava anche la presenza di tanti amministratori e politici che per la verità mai si erano visti agli incontri organizzati dall’avv. Bocchino.

E cosi alla fine prende la parola il dott. Mario Zoino che esordisce  parlando sempre con quel suo modo di esporre le cose,  pacato e dall’aria quasi distaccata, che sembra entrare negli argomenti a volte in punta di piedi ma che spara bordate a pelo d’acqua che affonderebbero anche la più grande corazzata. Non si smentisce approcciando alla serata con quella sua caratteristica aria scanzonata parlando della moglie presente in sala, una novità che potrebbe preludere ad una tempesta, della folta presenza di pubblico, sparando cosi, con nonchalanche la prima bordata al Pd quando dice che al Congresso del Partito Democratico c’erano meno persone, e, ciliegina sulla torta ha ribadito di sentirsi un uomo libero e di pace e di voler continuare ad esserlo, con ogni riferimento che è puramente ” causale” ( il famoso rapporto di causa ed effetto).

In sala i presenti erano in trepida attesa come anche il primo cittadino Fausto Pepe presente  questa sera per ascoltare cosa avesse da dire un componente della sua maggioranza a Palazzo Mosti. Una prima difesa dell’integrità morale di chi fa politica, o almeno di una parte di essi, è urlata alla platea da Zoino che non accetta il prototipo di politico-ladro, scuotendo  e scacciando così quell’atmosfera da “vogliamoci bene”, solo come atmosfera,  di partenza. Quindi l’affondo, con l’accusa al disinvolto uso del patrimonio comunale, definito peccato veniale, con un riferimento esplicito al caso del Bar Ambrosino che occupa un  immobile comunale senza aver alcun contratto e senza pagare affitto con un contenzioso in atto da oltre 20 anni ( non riportiamo il sanguigno commento fatto che però condividiamo in pieno), a quello dei magazzini John che pagano circa mille euro al mese nel mentre chi gli è a fianco ne paga 3.000. C’è poi la mancata trasparenza nell’assegnazione delle case perchè non funziona l’Osservatorio e che finalmente con le nuove nomine ora invece funzionerà. Si arriva cosi al peccato mortale : il Prusst.

E con esso arrivano  anche i numeri ” a condire” una insalata che via facendo si stava già arricchendo di pietanze.

Dice Zoino, il Prusst parte con un finanziamento dello Stato Italiano per lo Start Up di 2 milioni di euro ed era guidato da un responsabile che lavorava bene e produceva tanto, pagato per questo. Si sono così intercettati tanti finanziamenti con validi progetti spendendo 15 milioni in 10 anni per le progettazioni ricevendo poi i relativi finanziamenti. E siamo ancora, come lo ha definito Mario Zoino, nel peccato veniale e non si conosce ancora l’assassino,  che questa volta, aggiungiamo noi, non è come di solito avviene, il cameriere. Il grado è sicuramente più elevato!

Vennero poi spesi 8 milioni di euro per la formazione di lavoratori del polo calzaturiero senza però vedere mai una pietra dello stesso!

Ed ancora furono impiegati alcuni dipendenti comunali nella parte burocratica con i sindacati che lamentano la mancanza di qualsiasi prassi per il loro utilizzo ma, avverte Zoino, siamo ancora nei peccati veniali. Come un giallo di Agatha Christiee il consigliere comunale dosa bene spazi e tempi e l’attesa cresce per conoscere questo benedetto o maledetto assassino.
Il loro compenso era modesto ma …. per tre di loro no. Uno ha percepito 660000 euro, un altro 150000 ed un altro 105000. Diventa un fiume in piena Zoino e sciorina numeri che lasciano di sasso i presenti: il prust ha speso 123000 euro di Ristoranti, ma è quasi sempre lo stesso a beneficiarne, ben 71.000 euro di cancelleria, 25000 di autovetture e 60000 per l’acquisto di quadri del maestro Arcangeli.
Ed infine: un finanziamento della Regione annualità 2000/2006 approvato prevedeva interventi per 105 milioni dei quali  50 milioni sono stati utilizzati. Ed i restanti 55 milioni ? Gli addetti al Prusst non sanno rispondere perchè il loro compito era lavorare  per reperire fondi che avrebbe poi gestito la parte politica. E di casi come questo denuncia Zoino ce ne sono a decina ! Ecco l’assassino per Zoino : la politica!

Si è così scoperto finalmente l’assassino che, come avevamo predetto non è il cameriere ma, dissentiamo da Zoino per una sfumatura, non è la “politica” ma il “politico”. E’ già consigliere Zoino,  deve andare fino in fondo! Non può sparare nel mucchio o in una definizione astratta. Dietro ci sono uomini in carne ed ossa! Quindi ci scuserà se sottilizziamo il concetto. L’assassino non è la politica, ma il politico o i politici. Persone ben definite.
Finisce così l’intervento di Mario Zoino. Il resto è il solito “j’accuse” e relativa difesa con contrattacco verso altri del quale però non vale neanche la pena di scrivere.

Intanto qualcuno inizi a rispondere con i fatti certi ed inopinabili sulle accuse mosse da Zoino. Con l’accertare la verità, quella “vera” su cosa è successo, su che fine hanno fatto quelle risorse e sulla legittimità di chi dal Prusst ne ha ricevuto un lauto guadagno. E, una volta per tutte, iniziamo anche con il recupero delle somme se illegittimamente elargite.

Ci riuscirà la Commissione d’Inchiesta la cui istituzione è stata chiesta formalmente da Zoino al Sindaco questa sera ? I commenti che circolavano in sala erano alquanto scettici. Per i cittadini queste inchieste devono oltrepassare i portoni di Palazzo Mosti ma ancor più la costituzione delle Commissioni non deve essere di nomina degli stessi amministratori di Palazzo Mosti. Ha ragione il popolo nel pensarla così ? Chi vivrà vedrà.

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