Nella media del terzo trimestre, – spiega Fioravante Boosco della Uil sannita – luglio-settembre 2013, l’indice della produzione industriale ha registrato l’ennesimo calo. Infatti, nei primi nove mesi dell’anno 2013, la produzione industriale è scesa significativamente rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tutto ciò conferma che il Paese avrebbe bisogno di uno shock perché, essendo in una fase di recessione perenne, non si intravedono sbocchi a breve.

Siamo al punto di svolta: bisogna, immediatamente, agire in materia economica e fiscale con provvedimenti utili per rilanciare la produzione. Non basta, come fa la legge di stabilità, enunciare che ci sarà una riduzione delle tasse sul lavoro, bisogna realizzarla significativamente. Non si può aspettare ancora. Il problema resta la politica di austerity che l’Europa ci impone: è lì che bisogna vincere la partita modificando questa impostazione che ha prodotto moltissimi danni a tanti paesi europei. Le azioni e gli interventi che saranno intrapresi e che avranno un riscontro forte nel tessuto sociale del Paese non dovranno servire solo per legittimarsi a livello europeo, ma devono essere inquadrati in un progetto unitario di vera riforma dell’intera società italiana, del mondo industriale e del lavoro.
Bisognerebbe intervenire – osserva il leader della Uil sannita – senza indugi, per sostenere le imprese con la possibilità di un accesso al credito più facile e con investimenti di risorse per finanziare le infrastrutture, la ricerca e l’innovazione. Va garantita l’occupazione, aumentando i salari e le pensioni. Questa era, in buona sostanza, la svolta che si chiedeva alla legge di stabilità, ma è mancato il coraggio di farla. Per questo i sindacati hanno proclamato lo sciopero e hanno avanzato proposte concrete e incisive al governo Letta”.
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