L’inflazione sta diminuendo per la situazione di recessione e quindi non è un dato positivo

E’ quanto affermano dalla Uil commentando i dati economici.

La corsa dei prezzi dei beni che fanno parte del carrello della spesa e l’inflazione annua sembrano diminuire, ma non si tratta di dati positivi: è la conseguenza, infatti, della situazione di recessione e della stagnazione dei consumi. Nel nostro Paese è aumentata la povertà sia in termini relativi che in termini assoluti e stanno aumentando sempre più le diseguaglianze. Per questo sono in calo, rispetto allo scorso anno, sia i redditi delle famiglie, sia il potere d’acquisto. Tutto ciò incide negativamente sulle spese, che si sono ulteriormente ridotte. Lasciare che resti tutto così com’è è miopia politica. Bisogna, piuttosto, intervenire immediatamente perché la situazione è critica e deve essere risolta prima che degeneri. Inoltre, l’unico strumento di politica economica nelle mani del governo Letta, vale a dire lo strumento fiscale, non viene ancora utilizzato e, quindi, non si genera la redistribuzione del reddito necessaria alla ripresa dell’economia.
“È necessario, dunque, uscire da questa spirale negativa e aiutare le famiglie, i lavoratori, le imprese e i cittadini”, questo è il pensiero di Fioravante Bosco, segretario generale della Uil di Benevento.
“Bisogna modificare profondamente la politica economica – conclude Bosco -, riformando la fiscalità, rinnovando i contratti dei lavoratori del pubblico impiego e aumentando il potere di acquisto. Solo così possiamo sperare di veder ripartire veramente i consumi e ridare fiato a un Paese che continua a essere vessato da una pressione fiscale non più sopportabile”.

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