La segreteria provinciale della Uil Fpl di Benevento comunica che nei giorni scorsi si è tenuto un incontro per discutere della situazione “asili nido” del Comune di Benevento.
Presenti per la parte pubblica il segretario generale Claudio Uccelletti, il dirigente del settore servizi sociali Gennaro Vitelli e l’assessore alle risorse umane Pietro Iadanza; per la parte sindacale Fioravante Bosco, Donato Calabrese, Elena Abitabile e Vincenza De Lauri della Uil Fpl, oltre ai rappresentanti delle altre sigle sindacali.
La parte pubblica ha evidenziato preliminarmente che non vi è alcuna intenzione di chiudere gli asili nido comunali, anche se vi è la necessità di riorganizzare la struttura in modo più efficiente ed economico, trattandosi di un servizio a domanda individuale per il quale una parte dei costi deve essere pagata da coloro che usufruiscono del servizio (si tratta del 36% del totale).
I rappresentanti della Uil Fpl hanno evidenziato che può darsi corso all’accorpamento dei due asili nido attualmente funzionanti (Via Torre della Catena e Via Firenze), senza creare problemi per il personale e gli utenti del servizio, anche al fine di ottenere una forte diminuzione dei costi. La Uil Fpl ritiene che un’eventuale chiusura degli asili nido possa sostanziare un ulteriore evento negativo per l’amministrazione comunale, già coinvolta in altre vicende non positive. La Uil Fpl ha chiesto che siano conferite di nuovo le indennità di istituto ingiustamente tolte alle operatrici degli asili nido, atteso che erano state erogate per svariati lustri. Al momento, inoltre, la Uil Fpl ritiene che non si possa dar corso alla chiusura del servizio nella giornata del sabato, a meno che non sia compensata da una maggiore apertura durante la settimana. Un nuovo incontro tra le parti è in programma nel corso della prossima settimana.
“Disorientare i genitori con notizie non controllate – a parere di Fioravante Bosco, leader della Uil sannita – significa far emergere preoccupazioni per le prestazioni offerte ai propri bambini, con la conseguenza che diminuiscono le iscrizioni. Insomma, uno stato d’incertezza generale, la mancanza del bando per l’assegnazione dei posti disponibili e la mancata certezza sulla conoscenza dei costi mensili, ha ingenerato soltanto confusione”.
“Pertanto – conclude Bosco – l’amministrazione Pepe deve formulare una proposta definitiva da sottoporre alle lavoratrici per essere democraticamente dibattuta, altrimenti non sono escluse manifestazioni di protesta”.
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