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Chiusolo (Psi) “Contrari all’Housing Sociale. I partiti rompano il silenzio e si esprimino”.

E’ tornato a riunirsi ieri sera presso la sede di Benevento, la segreteria del Partito Socialista Italiano. Tanti gli argomenti trattati, a partire dalla riorganizzazione del partito locale per finire al momento politico nazionale e locale, in vista soprattutto del congresso nazionale che si terrà a Venezia a fine ottobre. Uno degli argomenti che ha caratterizzato l’incontro è stata la discussione sull’Housing Sociale, proposta dall’amministrazione comunale, che sta tenendo alto il dibattito in città.

Chiusolo Giovanni Psi

“Appare del tutto incomprensibile – dichiara Chiusolo segretario cittadino del partito- un simile intervento così invasivo in quell’area. Non riscontriamo ad oggi nessun elemento positivo che ci convinca sulla reale necessità di realizzare quel progetto. La cosa che ci preoccupa ancor di più è il silenzio assordante dei partiti, che su questo argomento non dovrebbero abdicare al proprio ruolo guida, in termini di proposte e indirizzo condiviso. Nessuno fino ad oggi si è espresso con chiarezza sull’argomento o preso posizione ufficiale, lasciando di fatto al proprio destino il consiglio comunale. Esponenti sia di giunta che di maggioranza del consiglio comunale hanno, attraverso dichiarazioni pubbliche, affermato di nutrire molti dubbi sul Housing Sociale di Santa Clementina. Invitiamo perciò tutti i partiti a rompere questo silenzio, ad esprimersi in modo chiaro, su questo progetto così importante, ma enormemente invasivo, che deve essere condiviso dalle forze politiche, sociali e associative della città. Ci sono partiti che a livello nazionale hanno assunto forti prese di posizioni nel preservare e tutelare l’ambiente e il territorio. Saremmo confortati se le posizioni assunte dai vertiti nazionali siano sostenute e condivise anche in ambito locale. Dal punto di vista tecnico, poi sentire l’Assessore al ramo ribadire in Consiglio Comunale che il progetto di Santa Clementina presenta una serie di errori, da lui definiti “alcuni peccati veniali ma altri peccati mortali che costituivano comunque un elemento di contraddizione rispetto allo spirito sociale dell’intervento stesso”, rafforza in noi la certezza che si è operato con superficialità. Sentire ancora l’Assessore al ramo, che è la parte politica del settore ma che per fortuna è anche un professore universitario di tecnica urbanistica, lamentarsi di:
– problemi di sicurezza per come si sono progettate le strade e la pista ciclabile che assomiglia ad un giocattolo che si ritorce su se stesso;
-separazioni con la restante parte del quartiere e con l’altra sponda del fiume che risultano accentuate anzicchè superate da questa progettazione;
quando si sente che viene inserita una zona destinata ad attività sportive solo per riempire spazi ma senza alcuna valenza “legale”, quando si parla di riverifica degli impegni assunti nello scorso dicembre ma principalmente quando l’Assessore parla di riverificare se l’intervento risponde ai requisiti di Housing Sociale, si resta ancor più perplessi e convinti che è un intervento improponibile. Improponibile perchè si prefigge di “fondare di fatto un nuovo paese” con i suoi minimo 1300 abitanti se non più, improponibile perchè il nuovo studio comunale fatto con l’Università che sarà presentato a breve, dimostra ancor più la criticità della zona sotto il profilo del rischio sismico, improponibile perchè dovrebbe sorgere in una zona importantissima sotto il profilo storico-archeologico-ambientale, improponibile infine perchè significa caricare, sotto il profilo urbanistico, una contrada che non ha servizi idonei e che, realizzandoli, come evidenziato in consiglio comunale, si caricherebbero le casse comunali di un gravosissimo costo di gestione che le stesse non sono in grado di sopportare e che ricadrebbero su tutti i cittadini. In definitiva questo, e molto altro ancora di negativo, sarebbe l’Housing Sociale di Contrada Santa Clementina.