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Possiamo purificare la nostra casa e l’ufficio con le piante

Le piante  sono in grado di diminuire il livello di sostanze nocive nell’aria fornendo ossigeno e purificando l’aria negli ambienti chiusi.

La natura non fa nulla di inutile – ha scritto Aristotele nella Politica.

A dargli ragione  sarebbe stata la Nasa che, grazie a una ricerca  durata oltre 20 anni, ha attribuito a una cinquantina di specie di piante qualità fantastiche per la vivibilità degli appartamenti.

All’inizio degli anni Ottanta, durante le ricerche in previsione di una futura base lunare permanente, la Nasa verificò la presenza di moltissime sostanze tossiche all’interno della sua stazione orbitante Skylab. Replicando quelle condizioni in un lungo ciclo sperimentale basato a Terra, i ricercatori dell’Ente spaziale americano hanno poi riscontrato che le normali piante che usiamo per arredare i nostri interni domestici erano in grado di eliminare tutte quelle sostanze. In seguito la Nasa costruì una cellula abitativa realistica (chiamata “biocasa”) caratterizzata da un limitato consumo energetico e da un estremo livello di isolamento rispetto all’atmosfera esterna, ma impiegando volutamente nella costruzione materiali sintetici e dunque nocivi.

Chiunque vi entrasse infatti manifestava rapidamente i tipici effetti della “sindrome da edificio malato” (in particolare, irritazioni alle mucose e difficoltà respiratorie). Tutti questi effetti cessarono completamente una volta che in quell’ambiente vi furono sistemate le piante. Anzi, a coronamento delle sperimentazioni, una persona abitò permanentemente la “biocasa” per diversi mesi senza dichiarare alcun problema di salute. Si riscontrò anche che le piante erano in grado di cominciare a depurare un ambiente nell’arco di una giornata. Si è anche verificato che tale capacità disinquinante migliorava sensibilmente col passare del tempo.

Mettersi un ficus in camera o una gerbera in salotto quindi non è solo questione di arredamento ma di salute. Le piante non solo sono in grado attraverso la fotosintesi clorofilliana di assorbire anidride carbonica e di rilasciare ossigeno, ma molte di esse riescono a neutralizzare sostanze organiche volatili (VOC) spesso presenti nelle nostre abitazioni grazie a degli enzimi detti metilotrofi.

Come possiamo accorgerci se la nostra aria di casa è pulita o inquinata? Prendiamo una gerbera o un crisantemo : se non resistono più di qualche giorno e cominciano ad afflosciarsi, è ora di dare una ripulita all’aria di casa.

Come fare? Il ficus, quello con le enormi foglie verdi, protegge dalla formaldeide, contenuta nella carta da parati ma anche nei tessuti. Lo spatafillo si mangia le tossine dell’ acetone  e dei trucioli del legno, mentre la dieffenbachia maculata riduce i veleni emessi da pitture, adesivi e sacchetti di plastica.

In ufficio, in particolare per la sala delle stampanti, è preziosa la dracena, che assorbe il tricloroetilene, presente in tutti i toner. La formaldeide, ad esempio, è prodotta dal fumo di sigaretta, dal gas dei fornelli, dai sacchetti di plastica, dagli abiti di tintoria, da smalti e vernici, stoffe, tendaggi. Xilene e toluene invece nascono da schermi di computer, fotocopiatrici, adesivi. Il benzene, infine, dal fumo di sigaretta e dalla benzina verde. Ammoniaca in eccesso può poi provenire da bagni e detersivi.

Quindi grazie al miglioramento dei sistemi di isolamento termico messi in atto per il risparmio energetico  le abitazioni sono diventate come dei luoghi a chiusura stagna. Questo non significa però che sia un errore mettere in pratica l’isolamento termico. Anzi, il problema dell’inquinamento dell’aria nei luoghi chiusi, detto anche inquinamento indoor, si può risolvere almeno in parte, se non del tutto, con le piante da interno.

Tenete presente che per ogni pianta bisogna trovare, per averla sempre in forma, la combinazione giusta di cinque elementi e cioè : temperatura; umidità; terriccio; luce e il tipo, la frequenza e la quantità d’acqua per l’innaffiatura. Per quanto riguarda il terriccio, nel caso dei giardini, non usate nè concimi chimici, nè diserbanti e nè antiparassitari perchè questi prodotti possono inquinare le falde acquifere, danneggiando pesantemente le nostre risorse. Optate invece per soluzioni ecologiche, come i concimi naturali (ad esempio lo stallatico) e i fito-antiparassitari (tanto per fare un esempio, basta spruzzare dell’acqua in cui è stato tenuto per qualche giorno un spicchio d’aglio per combattere gli afidi). Ci sono diversi libri interessanti su come trattare le piante .

Ecco le piante più adatte per purificare l’aria in casa e ufficio:

Ficus Benjamina: questa  pianta è in grado di consumare una delle sostanze più nocive: la formaldeide presente nel compensato e nelle schiume isolanti.

Palma Areca: uno dei migliori umidificatori naturali. Questa pianta, che necessita di molta luce, ha la fama di essere la migliore tra le piante in grado di depurare l’aria di casa.

Palma di Bamboo: in grado di ripulire l’ambiente dalle principali tossine nocive presenti nell’aria.

Lingua di suocera: anch’essa potente purificatrice dell’aria dalla formaldeide. Trova il proprio habitat in bagno.

Edera: ideale soprattutto se in casa ci sono persone che fumano.

Orchidea:  ha un’ottima capacità di assorbire e rimuovere i composti organici volatili.

Gerbera:  potentissima perché rilascia ossigeno purificando l’aria.

Crisantemo: questa pianta è in grado di filtrare il benzene, elemento presente in collanti, vernici, plastiche e detersivi.

Dracena: la pianta ideale per combattere sostanze come lo xilene, il tricloroetilene e la formaldeide presenti in lacche o vernici.

Azalea:  perfetta per combattere la formaldeide. Devono essere esposte in un luogo fresco e ben illuminato.