Festa Democratica PD: Intervento di Fioravante Bosco(Uil) nel convegno “Lavoro, una generazione allo sbaraglio”

Il segretario generale della Uil di Benevento, Fioravante Bosco, ieri sera è intervenuto nel convegno “Lavoro, una generazione allo sbaraglio”, nell’ambito della festa democratica del circolo del Pd di Pannarano (Bn), che si occupava del tema: “Out of the box” (letteralmente “pensare fuori dagli schemi”, ovvero vedere le cose da una prospettiva diversa).

Festa Democratica del Circolo del PD Pannarano

“La politica economica del governo Letta non deve centrare l’obiettivo della sua stabilizzazione, ma mirare ad aumentare l’occupazione. Ci vuole un fisco certo e non esoso che deve guardare alla competitività delle imprese e non deve soffocarle. Inoltre, la riduzione del costo dell’energia e la riforma della giustizia civile (i contenziosi infiniti scoraggiano l’implementazione di nuovi capitali), sarebbero una risposta effettiva per il miglioramento della competitività delle imprese. Con la sola flessibilità non risolveremo mai i problemi dell’occupazione giovanile, poiché bisogna avviare politiche fiscali finalizzate alla ripresa dei consumi e, quindi, alla crescita economica. Più consumi significa più soldi in tasca ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, e, quindi, più produzione e più mano d’opera (posti di lavoro). Altre ricette non darebbero alcun risultato tangibile. La città di Benevento e il Sannio, insieme alle sue istituzioni locali e alle forze sindacali e imprenditoriali, devono decidere celermente i settori di attività sui quali bisogna concretizzare gli sforzi per ambire allo sviluppo. L’idea prevalente, e sulla quale la Uil è pienamente d’accordo, è che bisogna investire nella direzione dell’agroindustria, della logistica, del manifatturiero, del turismo e delle energie rinnovabili. Il Sannio nel decennio 2002/2011 ha perso diecimila posti di lavoro. Vi è bisogno di una riforma istituzionale che riduca i costi della politica, dia poteri al presidente della repubblica o al capo del governo e che faccia retrocedere il ruolo delle regioni a quello di ente di programmazione e di coordinamento, con la sottrazione della gestione, che – fatta male – ha causato danni stratosferici e irrecuperabili per il Paese. Forse sarebbe utile abolire proprio le regioni. Ci vorrebbe un semipresidenzialismo che faccia piazza pulita dei ricatti della politica, mentre va affidato a una sola camera il compito di accordare o revocare la fiducia al governo e di fare le leggi, istituendo una seconda camera – il Senato delle regioni e delle autonomie – per realizzare l’integrazione e la chiara ripartizione tra le competenze dei diversi livelli di governo. La gestione dei servizi dovrà comunque essere fatta dagli enti territoriali più vicini ai cittadini. Se le province devono essere soppresse, ci vuole comunque un ente territoriale di area vasta che sappia tenere insieme i piccoli territori evitandone la disgregazione sociale, economica e demografica. Infine, la riforma della legge elettorale dovrà essere una scelta ineludibile se si vuole evitare che tre segretari di partito, a Roma, decidano l’elezione dei 945 parlamentari italiani! L’università di Benevento, la vera ricchezza rispetto alla quale aggregare le menti pensanti e mirare all’innovazione, deve essere rivalutata. Tantissimi giovani, una volta raggiunta la laurea, sono costretti a emigrare nel nord-est e all’estero per trovare un posto di lavoro. Questo impoverisce ancor di più la nostra economia perché, chi si forma nel Sannio, ha diritto a rimanerci per dare un contributo in termini di innovazione economica e produttiva”.

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