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Intervento di Nicola Noccalone sulla questione dei radiologi di Sant’Agata de’ Goti

05/07/2013
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Il senso di responsabilità al quale tutti, a volte, si sentono costretti al richiamo, non può consumarsi nella temporanea soddisfazione di aver risolto ogni problema con l’esercizio della cosiddetta “proroga”.


Non voglio minimamente pensare che l’istituto della proroga, messa a regime, sia satisfattoria di ogni soluzione.
La copertura di buche non può garantire all’automobilista un manto stradale rinnovato e privo di pericoli. Né deve trasferire ad un sindaco la stessa gratificazione di aver realizzato un’arteria stradale, migliorando così la mobilità all’interno di un territorio.
In pratica, è come se la realizzazione di opere e/o servizi pubblici fosse demandata all’istituto della cosiddetta “somma urgenza”.
Quando ciò accade significa, invece, che il servizio pubblico è privo di orizzonti e non è incastonato in progetti e programmi, finanziariamente assentiti e sostenibili.
Credo che il tempo della riflessione debba necessariamente trovare il suo spazio per superare la continua pratica degli istituti della proroga e della somma urgenza.
Non credo sia ipotizzabile che la stabilizzazione delle attività potrà essere garantita dal reclutamento di personale previsto da dotazioni organiche articolate su presupposti e atti che il tempo ha ormai superato.
La realtà e i suoi bisogni vanno affrontati e non rinviati o rimessi alla facilità della proroga.
Il senso di responsabilità si misura con la fatica della riflessione sulla base dell’incontro e del confronto su idee che devono trovare corpo e forma su progetti e programmi confortati dal sostegno economico e finanziario decisivo per la loro realizzazione.
Il territorio in tutte le sue espressioni non deve rinviare ad altri la soluzione dei propri problemi, ma ha il dovere non solo morale di affrontarli in modo chiaro e deciso.
Così, capire se ci sono soluzioni per ottenere gli stessi servizi ad un costo inferiore del 70% è più che un dovere.
Nello stesso perimetro di ragionamento non si può restare insensibili a turni di lavoro che hanno un costo per la collettività di 480 euro (lordi) cadauno, senza porsi alcuna domanda come da troppo tempo accade.
La filiera dell’emergenza/urgenza ha più di un problema oltre quello radiologico, e non a caso il legislatore spinge per la ricerca di soluzioni che devono vedere protagonisti gli attori del territorio.
La sempre più corposa impennata di accessi al Pronto Soccorso del Rummo da parte di utenti residenti in Valle Caudina è testimonianza inequivocabile che la proroga richiesta non è risolutiva.
La proroga è stata comunque deliberata e con essa spero sia recepita la necessità di aprire il cantiere della riflessione per un migliore utilizzo delle risorse disponibili nel rispetto del principio della qualità delle prestazioni!

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