Dal confronto con i venditori, stanno emergendo diverse criticità sull’applicazione della mezza giornata di solidarietà.
In queste ultime settimane, – si legge nella nota – con l’avvio dell’applicazione di quanto sottoscritto nel Piano d’Impresa tra Telecom Italia e le Segreterie Nazionali di SLC FISTEL e UILCOM, sui vari territori si stanno svolgendo delle assemblee con il lavoratori delle vendite Consumer, Business e Wholesale.
Dal confronto con i venditori, stanno emergendo diverse criticità sull’applicazione della mezza giornata di solidarietà. I lavoratori hanno evidenziato alle strutture territoriali e alle rsu poca trasparenza nelle modalità di applicazione dell’ammortizzatore sociale; i sistemi informatici non sono stati aggiornati per consentire di caricare la solidarietà a mezza giornata, ne è stato comunicato loro come comportarsi rispetto alla restante giornata lavorativa. Come già sottolineato dal Coordinamento al momento della stipula degli accordi del 27 marzo, la scelta aziendale di far svolgere la solidarietà a mezze giornate lavorative si sta rivelando come sbagliata e controproducente per l’organizzazione dell’attività lavorativa stessa.
Altro problema emerso nel confronto con i lavoratori è stato la comunicazione che l’azienda ha fatto sulla modifica della policy sulle auto che i venditori hanno in modalità promiscua. La nuova policy risulta essere poco chiara e non corrispondente ai criteri di equità ed efficacia (ricordiamo sempre che l’auto aziendale è per prima cosa uno strumento di lavoro). Da quanto illustrato da parte dei venditori al sindacato, sembrerebbe che l’azienda, nell’ottica della riduzione dei costi, abbia ridimensionato il parco auto, modelli di fasce inferiori, chiedendo un contributo maggiore al personale.
Infine c’è la tematica dei negozi sociali, anche qui da tempo la linea operativa sta agendo in maniera unilaterale con scelte che spesso impattano, in maniera negativa, sulla vita dei lavoratori e sulla funzionalità degli stessi negozi.
Da tempo, stiamo assistendo ad una diminuzione delle risorse presenti all’interno dei negozi sociali che, con l’avvio della solidarietà al 9,23%, le libertà e i riposi portano giornalmente i negozi ad avere una presenza minima, questo crea non poche difficoltà nell’utilizzo di permessi e Ferie per il personale anche in virtù di turni continuati o spezzati scelti in maniera unilaterale dai responsabili. Inoltre, anche sulle aperture domenicali non abbiamo ben chiaro le modalità con cui la Linea decide chi deve aprire e chi deve restare chiuso con conseguente disagio per il personale.
Sia sul mondo dei venditori che sui negozi, come sindacato da tempo, abbiamo evidenziato anche il problema dei PIV. Ormai è consuetudine da parte dell’Azienda o comunicare in ritardo le piste per il raggiungimento degli obiettivi o in molti casi, gli stessi cambiano in corso d’opera mettendo in seria difficoltà il loro raggiungimento da parte dei lavoratori, ricordiamo che gli stessi per scelta unilaterale dell’azienda si sono visti togliere – conclude la nota – il Premio di risultato contrattato con il sindacato e si sono visti inserire in dei sistemi d’incentivazione gestiti a proprio piacimento dalle linee operative.
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