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La Uil interviene in merito all’accordo relativo alla rappresentatività sindacale

01/06/2013
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Cgil, Cisl e Uil e Confindustria, nella giornata di ieri, hanno raggiunto l’accordo sulla rappresentanza e la democrazia sindacale.

 

 

I leader dei sindacati Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e il presidente degli industriali, Giorgio Squinzi, hanno siglato l’intesa dopo 4 ore di confronto. Con l’accordo interconfederale si introducono nuove regole per misurare la rappresentatività delle organizzazioni sindacali, certificare il numero degli iscritti e il voto dei lavoratori e dare certezza agli accordi sindacali, che una volta approvati e ratificati a maggioranza semplice varranno effettivamente per tutti.

“E’ un accordo storico – commenta Fioravante Bosco, segretario generale della Uil sannita – che mette fine alle divisioni tra i sindacati. Dopo 65 anni si attua ciò che prevede l’art. 39 della Costituzione e vengono definite le regole per la rappresentanza, che ci permetterà di avere contratti nazionali pienamente esigibili. E’, quindi, un accordo importante che regolerà i rapporti e le relazioni industriali in modo più chiaro e trasparente”.

Con l’accordo sottoscritto ieri si mettono nero su bianco le regole per certificare il numero degli iscritti e il voto dei lavoratori, indicando la soglia del 5% per sedere al tavolo della contrattazione nazionale. Nel settore privato, come già accade da 20 anni nel lavoro pubblico, la rappresentatività verrà misurata attraverso la media tra numero degli iscritti e voto proporzionale delle Rsu (rappresentanze sindacali unitarie). L’intesa indica anche le regole per validare gli accordi, definiti dalle organizzazioni sindacali che rappresentano almeno il 50% più uno, cioè la maggioranza semplice. La stessa maggioranza semplice richiesta per la consultazione certificata dei lavoratori, il voto a cui verranno sottoposti gli stessi accordi. Quindi, se un contratto nazionale è sottoscritto dal 50% più uno della rappresentanza sindacale, tutti sono tenuti a rispettare quanto stabilito da quel contratto.

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