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CGIL, CISL e UIL : ” Accendere il faro sulle problematiche che in questa fase stanno interessando le procedure di riallineamento dei cinque Ambiti Sociali Territoriali della provincia di Benevento “

14/05/2013
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Il tavolo di lavoro si è tenuto presso la sede della Cgil a cui hanno partecipato i rappresentanti delle sigle sindacali provinciali Cgil, Cisl, Uil, nonché i referenti della funzione pubblica e dei pensionati e degli Ambiti Sociali ed in particolare degli Uffici di Piano degli Ambiti di Morcone e Montesarchio.

 

“Accendere il faro sulle problematiche che in questa fase stanno interessando le procedure di riallineamento dei cinque Ambiti Sociali Territoriali della provincia di Benevento nella definizione della forma associativa, al fine di essere pienamente operativi”. E’ questo il monito lanciato.

 Al centro dell’attenzione dei lavori il Pac, piano di azione e coesione, e l’assegnazione delle risorse economiche direttamente ai 5 Ambiti Sociali, ancora non operativi, al fine di erogare servizi di cura agli anziani non autosufficienti e servizi per l’infanzia con i fondi assegnati dal Ministero dell’Interno nell’ambito del piano di azione e coesione. Una  opportunità per i territori della provincia che potranno usufruire di finanziamenti aggiuntivi per rafforzare il sistema di welfare locale e potenziare i servizi alla persona.

Per quanto concerne il primo intervento rivolto agli anziani non autosufficienti, è possibile altresì sostenere le spese per potenziare la porta unica di accesso, in cui operano le assistenti sociali, fino ad un massimo del 50% del finanziamento assentito. Per accedere alle risorse, gli Ambiti devono presentare,  secondo le linee guida e il formulario in corso di pubblicazione, all’Autorità Responsabile del Programma uno specifico piano di Intervento di rafforzamento dei servizi nonché gli atti amministrativi attestanti la forma associativa prescelta. Il ministro per la Coesione Territoriale ha avviato, d’intesa con la Commissione europea, l’attuazione di programmi finalizzati a favorire la coesione tra le regioni dell’Unione europea riducendo le disparità esistenti. Il Programma nazionale ha una durata triennale, dal 2013 al 2015.

La sua attuazione è stata affidata al ministero dell’Interno, individuato quale autorità di gestione responsabile; le risorse stanziate sono destinate alle 4 regioni ricomprese nell’obiettivo europeo “Convergenza”: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Dalla discussione tra i presenti è stata rappresentata la fase di stallo in cui si trovano alcuni Ambiti per la definizione della forma giuridica e la preoccupazione di accadere alle risorse economiche assegnate; di qui l’esigenza dei sindacati di chiedere formalmente al Prefetto e ai sindaci dei comuni capofila un incontro al fine di rappresentare la necessità di ottenere le risorse assegnate per erogare i servizi e garantire standards di qualità.

E’ emersa altresì la necessità di chiedere alla regione Campania di approvare definitivamente il secondo Piano Sociale Regionale 2013-2015 per permettere agli Ambiti di programmare i servizi.

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