La necessità di ricostruire un nuovo luogo di relazioni obbliga il Partito Democratico a concentrare gli sforzi sulla forma e su un linguaggio nuovo, capace di coniugare la lotta per l’uguaglianza, la libertà, il contrasto ad ogni forma di populismo, il rispetto della Costituzione e l’antifascismo, che si ripresenta sempre attraverso nuove e più pericolose forme.
E’ per questo che guardiamo con interesse alla “memoria politica” presentata da Fabrizio Barca nel documento dal titolo “UN PARTITO NUOVO PER UN BUON GOVERNO”, scrive Elio Fiorillo della Direzione Provinciale del Circolo di Ceppaloni.
Abbiamo bisogno di un partito di sinistra che però non sia fermo al secolo scorso, saldamente radicato nel territorio e che, richiamandosi con forza ad alcuni convincimenti generali, solleciti e dia esiti operativi e ragionevoli ad ogni conflitto esistente. Proprio come sostiene Barca, abbiamo bisogno di un “partito palestra” che essendo “animato dalla partecipazione e dal volontariato, praticando volontariato e traendo da ciò la propria legittimazione e dagli iscritti e simpatizzanti una parte determinante del proprio finanziamento, sia capace di promuovere la ricerca continua e faticosa di soluzioni per l’uso efficace e giusto del pubblico denaro”. Serve un partito – continuando nella citazione del documento – che torni, come nei partiti di massa, a essere non solo strumento di selezione dei componenti degli organi costituzionali e di governo dello Stato, ma anche “sfidante dello Stato stesso” attraverso l’elaborazione e la rivendicazione di soluzioni per l’azione pubblica. Serve un partito che realizzi questi obiettivi sviluppando un tratto che nei partiti di massa tendeva a rimanere circoscritto alle “avanguardie”, ossia realizzando una diffusa “mobilitazione cognitiva”.
Riteniamo logico inoltre che l’avvio di questo processo debba nascere dentro il nostro organismo, nato come luogo che raccoglie culture e convincimenti diversi. E’ da condannare ogni fuga in avanti e ogni tentativo di dare vita a organismi paralleli che perdono di vista l’interesse generale e replicano errori e sconfitte accumulate negli anni.
La provincia di Benevento non è un deserto. E’ viva la necessità di avviare una ricognizione attenta delle forze, nel mondo del lavoro in particolare dove più sono urgenti strumenti e organismi che sperimentano e praticano forme di relazione e socialità.
Da militanti, con le nostre biografie politiche e con il nostro disinteressato impegno quotidiano sul territorio e negli organismi provinciali, conclude Fiorillo, siamo convinti che questo partito, il nostro partito, muovendo dalle esperienze in corso, dalle strutture territoriali che tentano già oggi di operare nel “nuovo modo”, sia pronto a dar vita ad una sfida alta che passa attraverso un rinnovamento radicale non di forma ma di sostanza necessario al rilancio del Sannio, del Mezzogiorno e dell’Italia.
