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Risposte della UIL Fpl alle accuse di De Bellis

23/02/2013
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Questo è quanto si  legge nella nota inviataci.

 

“È fin troppo facile e intuitivo capire  – si legge – che i firmatari della “risposta alla UIL“ hanno una  soffocata necessità di esprimere il loro malessere, visti gli insuccessi che da tempo stanno collezionando. Nel chiedere scusa ai tanti che, giustamente, delle divergenze di opinioni tra le varie sigle sindacali vengono involontariamente investiti tutte le volte che aprendo la intranet si ritrovano una “risposta”, è doveroso ribattere a una tale raccolta di insulse illazioni racchiuse in due paginette. È giusto partire dal concetto di “Democrazia” che nelle sue tante accezioni racchiude in se il dialogo e il confronto, proprio quello che viene citato come presupposto per la elaborazione dei documenti.

E’ bene che si sappia- continua la nota – che quando si propone un documento della RSU, di “U” – cioè unitaria – c’è veramente poco, perché per noi della UIL FPL, e anche per qualcuno eletto nelle stesse liste Fp Cgil, Cisl Fp e cespugli vari, che hanno semplicemente idee difformi dal “capo tribù”, viene prontamente messo a tacere e tacciato di protagonismo! In pratica, c’è solo la possibilità di aderire e quindi firmare o meno una proposta preconfezionata. Il fatto è che per i firmatari della risposta alla UIL FPL è inverosimile che qualcuno possa avere osservazioni o idee migliori. Diciamo che mentre per i nuovi eletti è assolutamente “normale” ascoltare le opinioni altrui, confrontarsi apertamente per poi addivenire a un documento unitario, per la maggioranza storica della RSU tali metodi “democratici” risultano essere sconosciuti, indigesti ed inaccettabili.

Fatta tale premessa, è indispensabile far luce sui singoli punti, con lo stesso ordine, tale da rendere più semplice la comprensione:

Punto 1: questione posizioni organizzative: 14, 24, 29 (sono i numeri citati) e mettiamoci anche 30 in modo da fare una bella quaterna da giocare sulla ruota che si preferisce. Il fatto è che la UIL FPL promette e poi traduce in fatti. La riduzione delle P.O. resta un dato di fatto, mentre gli altri hanno cercato invano, fino a rasentare il ridicolo, di difendere ciò che agli occhi di tutti si presentava come indifendibile,  cioè mantenere lo stato di cose così com’era, assicurando i privilegi di pochi (tra cui se stessi) in danno di tutti gli altri dipendenti. La UIL FPL, in coerenza con le proprie idee ha portato aventi, dall’inizio alla fine,  questa tesi. Certo, il risultato poteva essere anche migliore, ma qualcosa si è fatto e ciò si traduce in un risparmio concreto e in maggiori risorse da distribuire ai dipendenti di categoria A, B e C. 

Punto 2: questione nuova struttura organizzativa: è bene fare una precisazione su tale argomento in modo da chiarire a tutti la competenza in caso di riorganizzazione strutturale.

Per fare ciò bisogna partire dalle fonti normative che si riportano:

Art. 6 del D.lgs. 165/2001

Comma 1. Nelle amministrazioni pubbliche l’organizzazione e la disciplina degli uffici, nonché la consistenza e la variazione delle dotazioni organiche sono determinate in funzione delle finalità indicate all’articolo 1, comma 1, previa verifica degli effettivi fabbisogni e previa consultazione delle organizzazioni sindacali rappresentative ai sensi dell’articolo 9.

Art.7, del CCNL 1/4/1999 Regione ed Autonomie Locali: 

comma 1. L’ente informa periodicamente e tempestivamente i soggetti sindacali di cui all’art. 10, comma 2, sugli atti di valenza generale, anche di carattere finanziario, concernenti il rapporto di lavoro, l’organizzazione degli uffici e la gestione complessiva delle risorse umane;

comma 2. Nel caso in cui si tratti di materie per le quali il presente CCNL prevede la concertazione o la contrattazione collettiva decentrata, l’informazione deve essere preventiva.

Pare più che evidente – puntualizzano nella nota –  che, assolto l’obbligo per l’ente di informativa, il potere sindacale si arresta alla fase della proposta; pertanto non è comprensibile, anche con tutto l’impegno possibile, il motivo per cui l’Amministrazione dovrebbe adottare l’unica e indiscutibile proposta di Serafino De Bellis e dei suoi, ormai, pochi accoliti.

Ma passiamo alle accuse; la nuova struttura   solo perché diversa da quella dei “firmatari”, propinata in tutte le salse, non va bene. Si dice che in un Settore vi sono 12 dipendenti e ben 4 titolari di P.O. C’è da chiedersi quale sia la P.O. in eccesso, la risposta appare scontata: quella del collega della UIL FPL. In un altro Settore rispetto ad un numero di 19 dipendenti vi sono tre titolari di P.O. e – cosa grave – manca una figura professionale specifica, ect. etc.  E’ talmente tanto l’attaccamento alla vecchia struttura organizzativa da disconoscerne la nuova approvata con Delibera di Giunta n. 271 del 12/10/2013 e s.m.i. Nei fatti, il nuovo Settore prevede 65 dipendenti e 4 P.O. con un rapporto personale/dipendenti che non ha eguali in tutto l’Ente.  SVEGLIA !!!!! siamo nel 2013 da due mesi ormai…

Quanto alla professionalità, senza togliere nulla ai colleghi, nel settore cui presumibilmente si fa riferimento, tra i titolari di P.O. di professionalità ce n’è in “abundantia” e per altro, essendo competenza esclusiva del Dirigente di Settore, l’assegnazione dell’incarico di P.O., previa verifica dei requisiti, rientra nell’esclusiva valutazione dello stesso dirigente.

Poi, per quanto riguarda lo spreco di denaro per le dirigenze extra dotazione sarebbe giusto il caso di informare, a quanti ancora non lo sapessero, che dal mese di febbraio la nuova organizzazione prevede una sola dirigenza esterna, come da informativa dell’Ente prot.n. 968 del 07/02/2013. E sempre in tema di sprechi c’è da chiedersi: dare disdetta ad un contratto di locazione e accorpare il personale, nei limiti del possibile, in base alla nuova struttura organizzativa, aumentandone conseguentemente la funzionalità, è da considerarsi spreco??? Ciò peraltro in attuazione di specifico obbligo normativo derivante dal disposto della spending review di cui al decreto legge n. 95/2012, come convertito in legge, che i firmatari della nota che si riscontra pare ignorino.  

E passiamo all’ultimo argomento,  quello degli stipendi. Siamo tutti dipendenti dello stesso ente, rappresentanti sindacali e non, siamo tutti interessati all’effettivo pagamento degli stipendi, ma a garantire che ciò avvenga non è tanto la figura del Presidente quanto quella del Direttore e dei Dirigenti preposti ai Settori a ciò interessati e rispetto alla cui gestione non si può certo dire che non sia improntata al garantismo.

Per finire, mentre alcuni esponenti sindacali propongono sempre la stessa minestra, nemmeno ribollita, col chiaro intento di sviare e non affrontare i problemi veri, la UIL FPL si propone degli obiettivi, li persegue e li raggiunge. E il cardine dell’azione è incentrata su una più equa distribuzione delle risorse decentrate, in modo che si ponga fine a quel principio, non scritto, di predicare bene ma di razzolare malissimo! Perché Serafino De Bellis e soci non rinunciano alle posizioni organizzative che ancora rivestono, visto che ritengono di essere nemici del presidente Aniello Cimitile e di tutta la sua compagine amministrativa?

Un’ultimissima cosa: “il mito di Davide e Golia”. Tutti sappiano  – concludono – chi ne esce vincitore. La Uil FPl è il piccolo Davide, non ha né la forza bruta né l’arroganza di Golia, ma ha dalla sua il coraggio e l’intelligenza tale da poter affrontare qualunque avversario e sconfiggerlo!”

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