Per Santamaria non ci sono ragioni plausibili per giustificare, le dimissioni e la revoca di due assessori a meno di due mesi dalla conclusione definitiva dell’esperienza di governo Cimitile.
Questo dichiara in una nota il segretario provinciale UdC – Gennaro Santamaria – candidato alla camera dei deputati nel collegio Campania 2.
“Le vicende politiche che stanno caratterizzando la parte conclusiva dell’esperienza amministrativa alla Rocca dei Rettori, se non destassero la preoccupazione per l’utilizzo strumentale dell’Ente a fini politici fatti dal partito democratico e dal presidente Cimitile sfiorerebbero il ridicolo ed il grottesco”.
“Nessuna ragione plausibile – continua Santamaria – può giustificare, infatti, le dimissioni e la revoca di due assessori a meno di due mesi dalla conclusione definitiva dell’esperienza di governo Cimitile. Com’ è possibile che due assessori nominati all’inizio del mandato e che hanno collaborato per cinque anni con il presidente Cimitile siano sfiduciati a soli due mesi dalla chiusura di questa esperienza amministrativa?”.
“E’ del tutto evidente che questa operazione risponde solo a logiche ed interessi di ordine politico. Qualcuno che ormai governa in modo incontrastato le vicende politiche del partito democratico e della coalizione del centro sinistra è ormai nelle condizioni di fare e disfare tutto ciò che gli pare. Infatti, i nemici interni ed esterni al partito democratico, che non sono funzionali al disegno egemonico di questo signore dell’antica politica beneventana e di tutti i vassalli che ormai sono alla sua corte, sono decapitati senza indugio e senza pietà”.
“Questa vicenda, inoltre, dimostra quanto precaria sia la coalizione del centro sinistra. Infatti, – puntualizza Santamaria – il partito democratico e il centro democratico che in questo momento concorrono alleati in questa competizione elettorale politica alla Rocca dei Rettori si scontrano in modo violento”.
“E’ del tutto evidente, quindi, – conclude Santamaria – che quanto sta accadendo sia all’amministrazione provinciale che al comune capoluogo corrisponde solo ai meschini interessi di una formazione politica e di qualche rappresentante della stessa e non ai bisogni e agli interessi dei cittadini beneventani”.