Come ormai accade periodicamente, con lo scorso 31 dicembre, sono scaduti i cosiddetti contratti “art. 7 comma 6” di decine di medici che prestano la propria opera professionale presso l’Azienda Ospedaliera “Rummo”.
Tali collaborazioni sono indispensabili per il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza poiché garantiscono quotidianamente il regolare svolgimento delle prestazione sanitarie sopperendo all’endemica carenza di organico dovuta ai pensionamenti ed all’assenza del turn-over. Finora il proseguimento dei contratti è stato possibile unicamente grazie alla Direzione Generale che ha agito sempre con grande senso di responsabilità pur nell’indifferenza generale.
Pertanto è oramai tempo che le istituzioni, la politica e la società civile si attivino supportando e sostenendo tali decisioni al fine di risolvere una questione che oramai si trascina da troppi anni.
Non si tratta solamente di salvaguardare dei posti di lavoro in un momento particolarmente difficile per la nostra economia, ma soprattutto di garantire la continuità delle prestazioni sanitarie nell’unica Azienda Ospedaliera beneventana a rilievo nazionale.
Le ripercussioni sui livelli di assistenza che potranno aversi, a seguito del mancato rinnovo dei contratti, potrebbero addirittura determinare l’interruzione di pubblico servizio. Ma a quanto pare, questo è argomento di poco peso rispetto a diatribe personali e politiche che poco hanno a che vedere con la salute pubblica con la quale, invece, i professionisti che tra pochi giorni vedranno scadere i propri contratti, si scontrano quotidianamente.