Nell’ambito della rassegna “Weekend di Natale – Saperi e sapori della tradizione” promossa dalla Camera di Commercio di Benevento, la Coldiretti Benevento ed il Consorzio Sannio Tutela Vini hanno presentato questa sera, mercoledì 19 dicembre, presso la Camera di Commercio una tavola rotonda.
La tavola rotonda intitolata “I vini del Sannio: cinquanta e più sfumature di rosso e di giallo – parliamo di vino tra sapori e suoni” ha visto come protagonisti : Luciano Pignataro, giornalista de Il Mattino, esperto e Wine & food blogger; Pietro Iadanza, presidente Associazione Città del Vino; Libero Rillo, presidente Sannio Consorzio Tutela Vini; Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti e Camera di Commercio di Benevento.
Ha moderato Luisa Mariani, giornalista e conduttrice televisiva, la quale ha ringraziato i presenti ed ha annunziato che questa sera si sarebbe sviscerato il bilancio delle attività fatte in questo anno, non a caso l’evento è stato voluto a fine anno, e si sarebbero poste alcune linee da seguire per l’anno prossimo.
Ha dato il benvenuto “il padrone di casa” nonchè il presidente di Coldiretti Gennaro Masiello che ha ringraziato tutti gli interlocutori compresi i presenti. Il presidente combatte per la valorizzazione di un comparto,” il comparto vitivinicolo, il solo di cui si deve parlare molto ma sopratutto operare, perchè deve diventare il cavallo di troia da cui far fuoriscire altri nostri prodotti di qualità”.”Si deve impare a cooperare, ad essere uniti territorio, imprese e società, dobbiamo fare le cose che sappiamo fare, il nostro è un territorio caratterizzato da una grande presenza di piccole e piccolissime imprese ma anche di agricoltura, di imprese artigianali, ma soprattutto dovrebbero esserci più industrie e servizi legati all’agroalimentare,orientati verso questo orizzonte. Tante piccole realtà oggi diventate famose e molto produttive come Valdobbiadene, Asti, non sono nulla in confronto alle nostre potenzialità e capacità. Ringrazio Pignataro perchè per primo ha creduto nel nostro territorio, Rillo per le sue scelte e impegno e Iadanza, perchè sono sicuro saprà far riconoscere al nostro territorio il successo che merita”.
Il Consorzio Tutela vini conta ben 400 soci al suo interno ben rappresentati da Libero Rillo che si sta prodigando in questi due anni con passione . Non a caso per Rillo “la frase che fa da titolo alla tavola ha un valore sottile, legato anche al marketing perchè il vino non è solo gusto ma anche mente, il nostro lavoro in tal senso serve a far conoscere, imparare e spiegare le sfumature di vino al consumatore. Diffondere la cultura del vino. Abbiamo bisogno di una politica di sviluppo più corretta perchè dobbiamo rammentare che soprattutto l’enogastronomia porta con sè turismo…Dobbiamo prima di tutto crederci noi viticultori affinchè qualcosa cambi.La prima cosa è l’unione che fa la forza, i numeri contano. Il Sannio è poco conosciuto all’estero nonostante abbia eccellenze. Abbiamo in programmazione due progetti, il primo parte all’inizio del 2013, un milione di euro sarà speso per la promozione, i fondi ci sono e si devono mette a frutto.”
L’assessore ai lavori pubblici nonchè presidente Associazione Città del Vino ha spiegato che questa società è nata 25 anni fa con alcuni comuni in Toscana, ora conta 500 comuni. Caratteristica dell’azienda non è solo la propugnazione di vino ma anche la res tipica, ossia i prodotti tipici. L’anno scorso è stato proposto un “braccio operativo per venire incontro ai comuni, investiti dalla crisi, con progetti e servizi da far usufruire ai membri.Il principale veicolo per far ricrescere il territorio è il vino, la grande ricchezza. Bisogna cercare di penetrare nei mercati emergenti, dove c è spazio per imporsi e le istituzioni dovrebbero supportare i viticoltori. Il passo importante da mettere in atto è la messa a sistema, confrontarci, divulgare, dialogare, incontrarci perchè non abbiamo solo bisogno di cantine, ma strutture accoglienti per gli eventuali e probabili turisti.Mi impegno fin da ora per la messa a sistema del territorio”.
Giornalista de Il Mattino ed esperto e Wine & food blogger Luciano Pignataro ha voluto farci saggiare una parte della degustazione del vino, che non è solo gusto ma anche mente e cuore. Con amabile cura e passione ha sottolineato che” la peculiarità della degustazione è vedere come il vino si muove nella bocca. Si può pensare che i vini migliori abbiano un attacco dolce, buona materia calda che avvolge le pareti della bocca, bisogna avere la sensazione di mangiare una caramella alla vaniglia, ma con qualche punta di acidità, come succo di limone o zenzero altrimenti stancano. I vini campani vanno dal basso verso l’alto, entrano avvolgendo i lati della bocca, fino a provocare salivazione, dovuta principalmente al suolo presente in questo territorio di origine vulcanica e dalle condizioni pedoclimatiche. I vini del Friuli, Marche e Liguria sono noiosi e stancanti. I nostri dopo il primo sorso ne vuoi ancora perchè sono interessanti. “Due osservazioni sul Sannio mi sento di fare: la prima è di natura culturale, di valutazione. Sono contento che la partita del vino campano si giochi proprio nel Sannio, con realtà importanti, con un’alta tutela dei vini. Salerno e Caserta si fondano su agricoltura intensiva moderna e zootecnia, vedi mozzarella di bufala, Napoli si caratterizza per agricoltura residuale, l’Irpinia è caratterizzata dall’80%di aziende viticole. Ma anche il Sannio si sta facendo conoscere, con realtà importanti a Solopaca, GuardiaSanframonti dove si percepisce il peso economico, l’impegno e la volontà . Altra osservazione è la poliedricità della proposta: Aglianico del Taburno, Barbera del Sannio, Piè di rosso per quanto riguarda i rossi e falanghina, greco e fiano per i bianchi. Pensiamo a realtà povere come le Langhe depauperate che oggi invece hanno dato vita ad associazioni come Slow Food e Pro Wine perchè lavorano credendoci e con passione. La Campania ha un’ottima base da cui partire, cantine sociali che funzionano bene, buoni imprenditori. C’è l’unico consorzio tutela vini in tutta la Campania perchè conta di vera base sociale, c’è una sapiente normativa in materia che ha riorganizzato tutto in maniera sapiente. La politica non fa promozione, la promozione spetta agli imprenditori.”
Libero Rillo ha voluto fare un invito alle istituzioni con promozioni di iniziative a costo zero per i comuni, nella tutela del territorio soprattutto del Sannio dove non c è cultura del vino in primis e del territorio poi. La collaborazione tra le varie associazioni è importante.
Le conclusioni sono state affidate a Gennaro Masiello che ha puntualizzato due questioni. La prima riguarda l’impianto di uno nuovo modello di sviluppo che ha portato il viticultore ad essere vitivinicultore. Un rischio che la Coldiretti e Masiello in qualità di presidente stanno combattendo è la “liberalizzazione dei diritti d’impianto”, perchè tutto sarebbe in mano di tutti e non è rispettoso nei confronti degli imprenditori stessi. Come associazione hanno proposto una liberalizzazione graduale e limitata. La seconda questione è la voglia d’ora in vanti di “proporsi con i numeri alla mano perchè abbiamo il patrimonio e il potenziale per proporci al mondo”.Importante è la rivalutazione del rapporto tra il DOC e lo sfuso, tra l’imbottigliato e lo sfuso. Laddove il 20% del vino è imbottigliato e l’80% si ritrova come sfuso, l’ideale sarebbe il 50% imbottigliato e il 50% sfuso, perchè il 20% di qualità in termini economici è molto più alto dell’80%.”Sono orgoglioso, soddisfatto e motivato a regalare il successo a questo comparto. Auguri di buon lavoro”.
Al termine del dibattito presso il gazebo antistante il palazzo della Camera di Commercio è avvenuta la degustazione dei vini e dei prodotti a chilometro 0 della rete Campagna Amica del Sannio.
Il momento della degustazione è stato allietato dal gruppo musicale “Trioso” grazie alla collaborazione dell’Ente Provinciale per il Turismo di Benevento.
All’evento era presente anche una delegazione di un corso di enogastronomia che ha potuto sapientemente degustare alcuni vini presenti. A loro i nostri auguri.
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