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Disavanzo economico dell’Ente comune: l’analisi del consigliere di minoranza Andrea Cardone

Cardone: “I piani di rimborso si concluderanno quasi per la totalità nel 2044 (tra vent’anni) i 5.090.00,00 di euro del disavanzo da ripianare in 10 anni con una rata annua da pagare di euro 360.000,00”.

di Lino Santillo

La situazione debitoria del comune di Pietrelcina viene analizzata con particolare oculatezza  e disanima da parte del consigliere di opposizione Andrea Cardone. Da una parte elogia l’attuale amministrazione sulla questione tributi inerente una struttura ben organizzata, dall’altra viene evidenziato il disavanzo economico di molti milioni di euro ben 5.090.00,00 (cinquemilionizeronovanta) di euro del disavanzo da ripianare in 10 (dieci) anni con una rata annua da pagare di euro 360.000,00 (trecentosessantamila) circa.
“La situazione dell’ente comune – dichiara l’esponente di minoranza – è sicuramente di difficile soluzione. Nonostante gli sforzi messi in campo in questi ultimi anni di nuova legislatura l’orizzonte non sembra rasserenarsi definitivamente.
Finalmente la struttura burocratica, finanziaria e dei tributi, è stata organizzata e ben strutturata, dopo anni di sfaceli ed incomprensibili affidamenti esterni che non si sono rivelati alla altezza del ruolo necessitato.
Oggi i conti sono sotto gli occhi di tutti i cittadini e non solo degli addetti ai lavori.
Superficialità, supponenza ed in qualche caso incapacità di rendersi conto di quanto stava succedendo, ha dal lontano 2006 minato e de-costruito anno per anno il Bilancio comunale determinando un appesantimento della debitoria che oggi è evidente in tutta la sua possente drammaticità.
Infatti oltre ai 5.090.00,00 (cinquemilionizeronovanta) di euro del disavanzo da ripianare in 10 (dieci) anni con una rata annua da pagare di euro 360.000,00 (trecentosessantamila) circa, da ricondurre agli accertamenti straordinari, al FAL oltre alla debitoria “commerciale” in essere, pesano significativamente i 5.300.000,00 (cinquemilionitrecentomila) di euro di finanziamenti da restituire per mutui con Cassa Depositi e Prestiti e con il Mef (Ministero economia  e finanze).
Questa esposizione – rimarca il consigliere di opposizione – non consente allo stato alcuna capacità di ricorrere a nuovi mutui anche per emergenze che possano intervenire. I piani di rimborso si concluderanno quasi per la totalità nel 2044 (tra vent’anni).
Il fatto interessante, ai fini di una corretta analisi di ciò che è avvenuto in passato, è che la maggior parte della debitoria per mutui (circa 3.650.000,00 su 5.300.000,00) sia stata contratta negli anni 2006-2008.
Ciò mi fa specie se ricordo che gli anni 2003/2004 si chiudevano con avanzi considerevoli di amministrazione derivanti per la totalità dal fatto che la parte di conto capitale della Legge Speciale solo dopo l’approvazione del Bilancio di esercizio di competenza poteva essere impegnata ed utilizzata.
Oggi, però, quei mutui pesano e pesano troppo (circa 400.000,00 quattrocento mila euro di rate da pagare ogni anno) e forse qualche ex-assessore (che ne ha approvato il ricorso in quegli anni ) sulla questione Imu aree-fabbricabili ha perso una occasione per riflettere seriamente su quanto approvato e permesso in quegli anni.
Oggi il punto di vista politico espresso da parte nostra (la minoranza consiliare) è corretto ed in linea ed in coerenza con le nostre posizioni di sempre.
L’opportunità o meno della retroattività dell’attività di accertamento – termina Andrea Cardone –  delle aree fabbricabili risponde più, come valore atteso e ricercato dalla maggioranza, alla necessità di riequilibrio tecnico contabile del Bilancio 2023 da parte dell’Ente.
A mio modesto avviso, a meno di una pioggia contestuale di soldi derivante da dismissione ed alienazione di beni patrimoniali dell’Ente, nel fondo del barile non rimane null’altro per immaginare di riequilibrare il bilancio anche per il 20241!”.