Ricordare, oggi, il mese di settembre 1943 non è per sola memoria storica su quanto di tragico produsse la Seconda guerra mondiale a Benevento, ma deve essere di più: una seria riflessione su quanto di barbarie producono le guerre di ogni tempo, sia quelle di ieri come quelle in atto ancora oggi.
Presentando, dopo 80 anni, le vicende belliche che interessarono il Tempio della Madonna delle Grazie, l’antica chiesa di S. Lorenzo e l’attiguo convento dei Frati Minori, la considerazione riguarda, principalmente, su quanto per sempre perse la comunità beneventana.
Ci serviamo di quei documenti di prima mano, o di quelli che nel tempo hanno registrato precisazioni al riguardo. Per il primo caso, il punto di riferimento è il Diario di un sinistrato di don Salvatore De Lucia, e per il secondo punto è un poderoso lavoro storiografico dell’inglese Simon Pocock.
E, prima di questo racconto, è bene conoscere anche le vicende relative alla venerata statua della Madonna delle Grazie. Per essa, così annotò Mons. Salvatore De Lucia nel suo diario: “Giovedì 16 settembre: Or ora ho saputo che il bellissimo simulacro della Vergine delle Grazie, spogliato degli ori e dalle gemme, messo tutto al sicuro, è stato, nel pomeriggio di oggi, tra incessanti bombardamenti, portato, anche contro il volere del Podestà e del Prefetto, nella Chiesa dei Frati Minori, a Paduli. Ottima la decisione!” (Salvatore De Lucia, Benevento nel turbine della guerra – diario di un sinistrato, De Toma, Benevento, 1946, p. 26).
Per saperne di più di questo avvenimento, è bene consultare il libro di P. Gabriele Terone (Santa Maria delle Grazie in Benevento, ed. Abete, 1954, pp. 150-154) e quello del sottoscritto (La Madonna delle Grazie da Benevento a Paduli, Piesse, 1999, pp. 9-49).
Per il Tempio della Madonna delle Grazie, così hanno scritto lo storico inglese e Mons. De Lucia: “Il 29 settembre si cominciarono a sentire delle fortissime esplosioni: i tedeschi avevano cominciato a far saltare i ponti sulla ferrovia Benevento-Avellino – ben 18 – e anche i ponti sulla via di Napoli, la Appia, oltre al ponte di S. Maria degli Angeli, sul Sabato. Durante un’altra incursione, avvenuta alle 16.00 da parte di 24 B-25Mitchel americani del 340 BG, che ebbero come obiettivo la creazione (mediante macerie) di blocchi stradali nei pressi del solito bivio ferroviario e stradale, venne colpita la Chiesa della Madonna delle Grazie, ma il ponte vanvitelliano rimase incolume” (Simon Pocock, Campania 1943, volume IV, Provincia di Benevento, Three Mice Books, 2014, pp. 91-92).

Tempio della Madonna delle Grazie, distruzione della Cappella di S. Pasquale e il presbiterio con l’altare maggiore