sabato 20 Aprile 2024 Parco Eolico a Pietrelcina. Il Sindaco Mazzone : “Gravi le dichiarazioni del Presidente di Legambiente Campania”. Mazzone duro anche con Vigorito. | infosannionews.it sabato 20 Aprile 2024
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Parco Eolico a Pietrelcina. Il Sindaco Mazzone : “Gravi le dichiarazioni del Presidente di Legambiente Campania”. Mazzone duro anche con Vigorito.

04/03/2023
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Scrive Salvatore Mazzone, Sindaco di Pietrelcina : “Considero gravi le dichiarazioni rilasciate a margine del Forum Eolico tenutosi alla Rocca dei Rettori la scorsa settimana. Innanzitutto, mi preme sottolineare che l’energia eolica a differenza di quello che ci propinano i legittimi portatori di interesse, come ogni altra fonte rinnovabile, ha i suoi lati positivi e molti limiti. Mi lasciano esterrefatto le dichiarazioni della Presidente di Legambiente Campania che, con estrema superficialità, rispondendo ad una precisa domanda sull’opposizione al progetto del Parco Eolico a Pietrelcina, liquida la questione definendo le pale eoliche “simbolo di pace”, senza preoccuparsi minimante di tutte le altre questioni che l’associazione che rappresenta si prefigge di realizzare ed inoltre senza mostrare alcuna conoscenza del territorio e del progetto di cui parla! Quando afferma, sempre rispondendo alla stessa domanda, che “bisogna produrre […] eolico sui crinali delle montagne e al mare”, e che “bisogna mettere l’eolico dove si può e quindi dove c’è vento” è proprio sicura che il progetto attualmente al vaglio del Mite rispetti le condizioni che lei stessa ha elencato? Il crinale della montagna in questione è in realtà una collina alta poco più di 300 metri che si trova in un triangolo che ha come vertici uno degli Zoo più moderni d’Europa (distante meno di 300 m da una delle pale), un paese che accoglie centinaia di migliaia di pellegrini ogni anno e un sito Unesco. La tutela dell’ambiente è sicuramente un concetto ampio, che riguarda molteplici aspetti come ben riportato sulle pagine web di Legambiente. Tuttavia, in questo e altri casi, non ci si pone il minimo problema sulla qualità della vita dei residenti della zona, sull’esistenza tra Pietrelcina e Benevento di condizioni di vento tali da giustificare l’investimento, sull’impatto di tali opere sulle numerose attività commerciali e ricettive sorte quali frutto dell’indotto turistico, sul consumo del suolo, sull’inquinamento acustico e visivo, sullo sconvolgimento dei luoghi che hanno reso Pietrelcina famosa nel mondo in quanto culla della spiritualità, luogo ameno di pace, di introspezione, di riconciliazione e custode del messaggio spirituale di San Pio. L’Italia sa essere un paese particolare dove, a seconda della fase storica, si tende a far prevalere gli estremismi del momento: dal no a prescindere si è passati al sì a tutti i costi! Premetto che noi tutti siamo a favore della produzione di energia che provenga sempre meno da fonti fossili, ma è giusto che ciò avvenga nell’alveo di regole ben precise, secondo una corretta ponderazione e bilanciamento degli interessi in gioco e che si tenga conto delle vocazioni e delle certezze di sviluppo (non più potenzialità) di un territorio. Oltre alla consapevolezza che, come suggerito anche da scrittori e divulgatori scientifici, per la questione energetica dell’Italia non è immaginabile una singola soluzione viste le caratteristiche del nostro Paese. È fondamentale, invece, una differenziazione delle fonti energetiche e non una insensata ostinazione o accanimento a voler ricavare energia da un’unica fonte e da un unico già martoriato territorio! Ma il Forum Eolico nel Sannio è stato purtroppo anche il teatro dell’ennesimo attacco ai Sindaci, rei di difendere le comunità. Tra i maggiori critici dell’operato degli amministratori comunali, l’industriale Vigorito, che li ha appellati come “Amministratori Don Chisciotte”. Nel nostro caso, non ci riteniamo dei Don Chisciotte ma amministratori che lottano per salvare la propria terra da un progetto speculativo che sotto l’egida inattaccabile delle fonti rinnovabili, rischia di compromettere il futuro di un territorio che supera ampiamente i confini comunali. Il Sannio ha già pagato un prezzo altissimo in termini di consumo del suolo e distruzione di altre opportunità di sviluppo per installazione di pale eoliche. Infine, non so con chi si sia abituati a trattare, ma sia chiaro che il retaggio, la storia e la dignità di un popolo -il nostro- non sono in vendita, oggi e mai!

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