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On. Ferrante : “Smottamenti diga Campolattaro? Al Mit non risulta. Il Gestore Asea ha tardivamente chiesto fondi”

“Con riferimento a notizie apparse nei giorni scorsi su taluni organi di stampa, in relazione all’eventuale pericolo di smottamento nei pressi della diga di Campolattaro, dietro sollecitazione del deputato sannita onorevole Francesco Maria Rubano, mi sono attivato con le strutture competenti del Mit al fine di verificare la veridicità di quanto esposto. La sicurezza della diga e dell’invaso non risulta allo stato condizionata dal fenomeno in questione”. È quanto si legge in una nota del sottosegretario del Mit, Tullio Ferrante.  “Da quanto mi viene riferito, l’Ufficio tecnico per le dighe di Napoli di questo ministero, a seguito anche dei sopralluoghi di vigilanza e sulla base delle verifiche sismiche presentate da Asea (su finanziamento MIT), gestore della diga di Campolattaro, ha sollecitato Asea stessa e la Provincia di Benevento a procedere con indagini e monitoraggi delle aree in spalla destra a valle della diga- spiega -. La sicurezza della diga e dell’invaso non risulta allo stato condizionata dal fenomeno in questione per il quale Asea ha tardivamente chiesto fondi per le sole attività di monitoraggio e indagine nel mese di ottobre2022. Tale tardiva richiesta è pervenuta inizialmente priva degli elementi minimi utili a consentire al MIT una valutazione sulla compatibilità finanziaria di quanto richiesto rispetto alla linea di finanziamento, con conseguente necessità per lo stesso Ministero di ottenere integrazioni e delucidazioni, pervenute nello scorso mese di novembre. L’erogazione è stata in questi giorni approvata dal Mit”.

“Si evidenzia, altresì, che l’attività di monitoraggio spetta al gestore della Diga così come spetta al medesimo la relativa attività di manutenzione, rivelatasi carente per quanto riguarda i drenaggi già presenti nell’area e parte di precedenti interventi di stabilizzazione. Si precisa che, contrariamente a quanto viene riferito e per quanto noto, non sono stati presentati progetti di ulteriore stabilizzazione del pendio né sono allo stato attive linee di finanziamento del MIT destinate a tale finalità – aggiunge – Ne consegue che alcun ritardo può essere imputato al Mit che, anzi, ha assunto iniziative anche finanziarie per far fronte a esigenze di miglior controllo e manutenzione della diga, peraltro tardivamente avanzate”.