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Stamattina posa della prima pietra del Palaunisannio ma De Luca avverte: “Bisogna fermare l’esodo dei giovani verso il Nord”

22/11/2022
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Neanche il maltempo ha fermato questa mattina la posa della prima pietra per la realizzazione del Palaunisannio, una palestra coperta con laboratorio e spazi ricreativi da realizzarsi nella dismessa area del centro servizi Enel, alla Via dei Mulini. Simbolicamente però, come detto a causa del nubifragio, la posa è stata celebrata all’interno del cubo che ha ospitato anche la venuta del governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca. Per il comune di Benevento è invece intervenuto il vicesindaco Francesco De Pierro anche per il solido rapporto che unisce l’Universita con il Comune di Benevento che fa da partnership.

Ad illustrare il progetto il direttore generale Basile per quest’opera che, nell’ambito di una città che aspira a diventare sempre più moderna ed europea, vede l’ateneo come un elemento propulsore con uno sguardo anche al recupero e riutilizzo degli spazi urbani, come appunto avverrà con questa realizzazione definibile un vero e proprio campus urbano, con 16 edifici riqualificati. Strutture a impatto zero, nuove residenze, parcheggi, centri per la ricerca e anche ristrutturazione di antichi spazi, come cappelle e campanili. “Sono 15 – ha spiegato l’ingegnere Basile – i progetti programmati e 6 gli interventi ultimati o in fase di ultimazione. Quasi 45 milioni di euro le risorse totali impegnate nel triennio 2019/2022 di cui 10 milioni finanziati dalla Regione Campania”.

“L’Università che verrà risponderà al nostro modello di comunità. I luoghi contribuiranno ad aggregare persone e idee”, ha detto il rettore Gerardo Canfora.

Ma non solo urbanistica, quindi, anche un mezzo per fermare l’esodo dei giovani verso il Nord, ha aggiunto il governatore, puntando appunto sulle Università delle quali Unisannio è un eccellenza. In Campania, ha poi aggiunto, si è deciso di invertire il trend nazionale investendo risorse importanti per far incrementare le risorse statali. Ed a proposito di risorse, De Luca ha ricordato che la Regione sconta ogni anno 600 milioni di debiti prodotti negli anni 90, quando esisteva un sistema clientelare che ha prodotto 10 miliardi di debiti e quindi il commissariamento. Debiti che si pagheranno fino al 2034! Queste problematiche si uniscono alla decrescita demografica che potrebbe portare ad avere un sud, in Italia, con la metà della popolazione del nord, declassificando l’intera nazione ma la mancanza di concertazione per il raggiungimento di un obiettivo comune, a causa di una classe dirigente senza qualità politica, fa diventare difficile la risoluzione del problema. La Germania ha impiegato 25 anni a risolvere il gap tra est ed ovest grazie ad una vera classe dirigente, ha continuato De Luca. In Italia, secondo il Governatore, andrebbero fatte due cose: un piano di lavoro per i giovani al sud e a tal proposito la Regione farà un uovo concorso per la pubblica amministrazione per 5000 posti in relazione ai vuoti di organico che i comuni segnaleranno; incentivazione degli investimenti privati con la defiscalizzazione degli oneri sociali per chi investe al sud a tempo indeterminato. In questo, per De Luca, la bozza di autonomia delle Regioni a firma di Calderoli non serve a nulla ma porterebbe solo ad allargare le differenze perché vorrebbe che il 95% dell’IVA venga lasciata laddove viene pagata. E rinforzare la Padania è anche deleterio perché perdendo il Sud Italia non conterà più niente.

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