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Di Lello (PSI) : Non c’è crescita in Italia se non cresce anche il mezzogiorno

20/10/2012
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Chiusura della seconda giornata della Festa Provinciale del Psi come suole dirsi con il botto. Parterre di spessore  quello previsto e che ha partecipato all’ incontro di chiusura della giornata.

L’on.Marco Di Lello, dirigente nazionale Psi nonchè ex Assessore Regionale, l’on.Costantino Boffa del PD, Carmine Nardone di Sil;  Gennaro Santamaria segretario provinciale dell’Udc e Nazzareno Fiorenza, vice segretario regionale della Democrazia Cristiana questo il parterre di cui dicevamo che ha appassionato la platea presente.

La premessa della moderatrice Vittoria Principe ha fatto da preludio anticipando quello che sarebbe stato il tema della serata: “E’ un piacere vedere e testimoniare ancora una volta come questa festa del Partito Socialista si sia inserita prepotentemente nell’ambito del dibattito politico cittadino e provinciale con spunti veramente interessanti di discussione cercando di lanciare le basi per quello che deve essere il discorso post festa ovviamente quindi ragionamenti a 360 gradi ed è in questa ottica quindi l’impegno di questa sera Mezzogiorno volano della Nazione”.

Parlare di Mezzogiorno, farlo in un’ottica di crescità  di sviluppo tenendo conto di quello che è il bilancio globale, non i municipalismi, le singole città ma un discorso  complessivo che possa portare ad un reale e completo sviluppo, questa la prima domanda posta all’on. Marco di Lello.

L’esponente politico socialista non si è fatto pregare ed è entrato subito nel tema della serata dicendo : “Intanto complimenti ai socialisti sanniti per questa festa ed anche per   il tema  di attualità  il Mezzogiorno. Nel ventennio Berlusconiano a traino Lega Nord il Mezzogiorno era considerato poco più di una zavorra di cui disfarsi e il federalismo in salsa Calderoli aveva esattamente questo obiettivo meno male che è finita quella storia. Io mi auguro di averla definitivamente alle nostre spalle, ora abbiamo questa parentesi tecnica che devo dire molto poco ha fatto per il Mezzogiorno ed in generale per lo sviluppo molto sicuramente sul contenimento della spesa, molto poco in termini di investimenti ora mi auguro tocchi a noi quando penso a noi penso alla coalizione Italia Bene Comune, quella che è nata sabato scorso con la sottoscrizione della carta dei principi da parte di Pierluigi Bersani, Nicki Vendola e Riccardo Nencini, negli impegni contenuti e ritenuti come patto fondativo c’è sicuramente una rinnovata attenzione al Mezzogiorno ma non è perchè bisogna semplicemente farsi carico di chi è più indietro che in termini di equità dovrebbe essere la stella polare della nuova coalizione e già di per se giustificherebbe un intervento ed una attenzione straordinaria ma io credo sia utile al paese oltreche giusto, perchè come ci ha spiegato in tante occasioni Mario Draghi prima ancora di andare alla BCE non c’è crescita dell’italia se non c’è crescita del mezzogiorno. E dunque se pensiamo di far tornare a crescere il paese e di invertire la fase recessiva e cominciare a ritornare a crescere non si può che non partire dal Mezzogiorno. Partire dal Mezzogiorno significa innanzitutto investire in infrastrutture che sono certamente quelle materiali ma significa anche ed io aggiungo per certi versi sopratutto infrastrutture immateriali cioè l’innovazione tecnologica.E credo che questi possano e debbano essere i due punti cardine e questi sono gli impegni che noi anche qui oggi a Benevento ci possiamo assumere per recuperare credibilità anche perche gli elettori del Mezzogiorno degli scorsi anni sono stati particolarmente prodighi di consensi nei confronti di Berlusconi e si sono lasciati illudere dalle tante promesse del grande comunicatore ed ora che c’è la delusione c’è una alternativa . Alla delusione non si risponde con un non voto si risponde in modo diverso così come alla malapolitica non si risponde con l’antipolitica ma con la buona politica. E questo pezzo del tragitto dovranno farlo anche gli elettori e le elettrici italiane affidando ad altri ben diversi da quelli che anno governato in questi mesi la guida dell’Italia“.

E su questa traccia lanciata da Marco Di Lello si è poi sviluppato un dibattito dove ognuno ha offerto il proprio contributo.

Il primo ad intervenire è stato Costantino Boffa che ha confermata la sparizione del mezzogiorno  dall’agenda Monti ma era già sparito  anche da quella dei governi che lo avevano preceduto e cosa ancor più grave, specialmente se detta da un uomo del centrosinistra, è il monito lanciato da Boffa che ha messo in guardia sulla possibilità di non posizionamento del Mezzogiorno nell’agenda di governo anche in presenza di elezioni vinta dal centrosinistra. Ma il pericolo arriva anche dalla modifica apportata al Titolo V della Costituzione che rischia di essere cancellata con il neocentralismo nascente quale risposta al malcostume o se rimane ancora in atto il tentativo di svuotare le Regioni di funzioni. Occorrerà quindi una grande battaglia in Parlamento! Per Boffa non bisogna abbassare la guardia ma fare le scelte giuste e ricollocarsi perchè quando la crisi finirà sarà un errore farsi trovare impreparati. Ha poi elencato le opere infrastrutturali finanziate che riguardano il territorio sannita: i primi due lotti della ferrovia Napoli Bari e la Telese Caianello.

L’intervento di Carmine Nardone ha avuto a tema l’agricoltura ed i fondi della comunità europea con gli importi assegnati all’imprenditore agricolo per non produrre. Da qui il discorso è scivolato sul terreno più congeniale,  oggi,  a Nardone cioè l’innovazione tecnologica, l’efficienza energetica e la fuga dei cervelli dal territorio. Ha spiegato che la sua struttura sta già promuovendo  l’adozione di talenti da parte del mondo aziendale con impegni sanciti e precisi ma che lo stanno facendo nel più completo isolamento. E ritornando agli altri temi a lui cari, l’ex deputato e Presidente della Provincia ha esortato affinche il cibo occorrente, l’energia e la cura dello smaltimento dei rifiuti venga fatto direttamente nei territori. Da qui il ragionamento è stato spostato sulla malapolitica a cui faceva riferimento Di Lello dicendo che bisognerebbe eliminare i doppi incarichi così come aveva fatto lui quando, eletto Presidente della Provincia di Benevento, si dimise subito da parlamentare della Camera dei Deputati. Pratica questa probabilmente da nessuno messa in atto se i Presidenti delle Provincie campane hanno tutti il doppio incarico. In parlamento bisogna andarci con competenza e passione della quale non si deve fare  a meno  ma  non solo, il parlamentare deve dar conto anche al territorio che lo ha eletto e che molte volte non lo conosce neanche.
L’esponente della Democrazia Cristiana si è soffermato sul riformisto che ora mai è stato azzerato. E pensare alle macroregioni così come intese da Formigoni è veramente impressionante perchè esse servono solo ai ricchi per aumentare le loro ricchezze.Anche altri sono i temi importanti su cui dibattere tra i quali la scuola ma di questo non si parla. E per colpa di entrambi gli schieramenti.
E’ stata poi la volta di Gennaro Santamaria che si è soffermato sul gap esistente tra Nord e Sud che è altamente devastante per il Mezzogiorno. Si deve sviluppare la crescita puntando sul Sud e su questo si devono impegnare tutti i partiti perchè la diminuizione dei finanziamenti e del credito fa si chè con questi presupposti le intelligenze lascino i propri territori alla ricerca di nuovi posti. Sarà perciò un momento elettorale veramente difficile perchè una parte dell’elettorato si allontanerà dal voto dando così ai vincitori poca forza per governare.
Su invito della moderatrice Vittoria Principe si è parlato poi della riforma elettorale con il primo intervento di Costantino Boffa che nel mentre ha preannunciato che con questa legge o con le modifiche che le si vogliono apportare non si ricanditerà ha lanciato un grido di allarme per i fondi europei annualità 2007-2013 dei quali i primi 600 milioni andranno indietro se non utilizzati entro questo 31 Dicembre ed altri 600 milioni poi entro il 2013. Questo perchè si sono spesi solo il 15% delle somme a disposizione.
Per Santamaria la colpa e la mancanza di Fondi per le Aree Sottosviluppate ed il patto di stabilità che non ha consentito alla Regione Campania di agganciare il cofinanziamento ma Boffa ha replicato che il tutto si poteva tranquillamente bypassare con una semplice operazione finanziaria che avrebbe dato la possibilità di disporre della parte di capitale privato necessario al coofinanziamento.

Nel mentre Nardone chiedeva di sapere come mai all’epoca della sua Presidenza nel peggiore dei casi le istruttorie si chiudevano in 60 giorni mentre ora non bastano due anni e mezzo?
A chiusura di serata Marco di Lello  si è augurato che ci sia dopo le elezioni una larga maggioranza sociale ma anche politica al governo visto che Casini ha spiegato che non si può fare prima e che si potrebbe fare dopo.Mi auguro che questa volta sia la volta buona perchè ci sono le condizioni. Sicuramente sarà l’ultima volta perchè penso che non ci sarà nessun esponente del centrosinistra che qualora vincessimo le elezioni e poi fallissimo potrebbe tornare a chiedere il voto. Non ci si può lamentare sempre e non si può, per scaricare le responsabilità ad altri, porre in essere la pratica del nonsipuodismo ossia dire sempre non si può.

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