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Comitato Acqua Bene Comune: “Finanziamenti del PNRR perduti”

Il presidente della Provincia Nino Lombardi in “zona Cesarini” cerca di coordinare i 78 comuni della Provincia di Benevento per aderire al finanziamento del Ministero per il risanamento delle reti idriche colabrodo, denominato “Acqua Bene Comune”.

Anche se è un intervento tardivo, già proposto dalle province di Avellino e Salerno, ne prendiamo atto, nella speranza che produca i frutti sperati: meglio tardi che mai. Il Comitato Sannita Abc, nel mese di settembre, aveva informato numerosi sindaci della provincia sannita di questa opportunità, constatando che molti di essi non avevano avuto alcun supporto né dalla Provincia, né dalla Regione, né dall’Ente Idrico Campano.

Ricordiamo che Gesesa, società il cui affidamento è scaduto il 30.06.2022 e prorogato con un atto di dubbia legittimità, non può accedere ai fondi (come ricordato anche da Lombardi) perché il bando è riservato esclusivamente agli Enti locali. Il Governo Draghi, resosi conto che la stragrande maggioranza dei Comuni del Sud Italia non avrebbe avuto accesso ai bandi del PNRR riservati agli ambiti con il gestore unico, ha cercato di porre rimedio con queste risorse aggiuntive. Purtroppo siamo stati profetici nell’anticipare l’assurdità di questa soluzione che penalizza i territori più bisognosi d’interventi, che registrano punte di dispersione sino al 70% dell’acqua messa in rete.

Al Sannio probabilmente non arriverà nulla dei fondi del PNRR, perché Gesesa non poteva essere il gestore unico, non avendone i requisiti. La soluzione più logica e percorribile era quella di costituire un’azienda speciale consortile (sul modello di Napoli Abc) che avrebbe avuto l’affidamento in tempi rapidi e senza gara d’appalto. Tale proposta, avanzata dal Comitato Sannita al Sindaco di Benevento sin dal 2018 nell’incontro all’Università di Benevento con il prof Alberto Lucarelli, è stata respinta in maniera secca, preferendo seguire altre strade che, come il cammino di un mulo testardo, vanno diritte verso il precipizio delle multinazionali. Rivolgiamo due appelli: il primo al presidente della Provincia Nino Lombardi invitandolo a riprendere la via del dialogo con i comitati, le associazioni e tutte le forze politiche per farsi portavoce della gestione pubblica dell’acqua prevista dal referendum del 2011.

Il secondo appello è rivolto ai trenta consiglieri sanniti dell’Eic ai quali chiediamo informarsi sulle soluzioni che tutelano i cittadini e non indossare l’abito da “Yes man” per votare contro l’affidamento ai privati del 49% della nostra acqua e mandare via per sempre Acea dai nostri territori. Le multinazionali hanno gestito l’acqua nell’esclusivo interesse del profitto d’impresa e non hanno fatto alcun investimento nelle reti idriche, assicurandosi, però, sempre i profitti derivati dalle nostre bollette. Il Comitato si farà promotore di nuove iniziative perché l’acqua è l’ultima risorsa che resta alle zone interne e deve “restare fuori dalle logiche di mercato”.