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Cannavaro : “È un progetto che mi è piaciuto subito. Anche Pippo mi ha parlato bene di questa città”

I saluti iniziali sono stati del sindaco Mastella che in primis ha voluto sottolineare i trascorsi gloriosi di Cannavaro, sia con le squadre di club ma anche con la nazionale campione del Mondo del 2006.. Sono stato felice – ha aggiunto –  appena è iniziata a girare la notizia del suo ingaggio. Non so quanto riceverà da Vigorito ma da noi riceverà tanto affetto.

Quindi la parola è passata al Presidente. Vigorito dopo aver ringraziato il Sindaco ha voluto ringraziare “lo scugnizzo napoletano” che ha come scugnizzo solo la nascita ma che con le sue grandi doti morali ha riscattato Napoli nel mondo. Ha poi svelato che è venuto qui rinunciando anche alla panchina di una nazionale che farà il mondiale e di qualche squadra che farà la Champions. La gioia di averlo qui – ha concluso –  è pari a quella che lui ha provato alzando la coppa del mondo.

Per il d.s. Foggia, Cannavaro ha una qualità importante per un allenatore perché è un allenatore vero.

Cannavaro ha poi confessato che per venire qui non ha avuto remore perchè conosce  la professionalità di Pasquale Foggia . “È un progetto che mi è piaciuto subito – ha detto – e credo che la tranquillità che c’è qui con Vigorito alle spalle farà fare bene. Noi possiamo che crescere. Gli obiettivi però ce li teniamo per noi perché noi sappiamo quello che vogliamo. Il mio pensiero va a Caserta al quale auguro di trovare presto un altra squadra. Spero di potermi fare apprezzare di più da allenatore di quanto apprezzato da calciatore ma è difficile.”

Poi ha risposto ad alcune domande nel seguente modo :

È normale che quando sei fuori controlli sempre quello che succede sulle altre panchine, però questo è l’aspetto che non mi piace di questo lavoro. Pasquale (Foggia ndr) però a parlato a Paolo (il fratello anche lui dello staff di Fabio ndr) che quando me lo ha detto subito ho detto si. L’ho detto anche prima parlare con chi mi gestisce perchè avevo già deciso. Ho parlato anche con Pippo (Inzaghi ndr)che mi ha parlato benissimo di questa città ma la sua esperienza non sarà facile da eguagliare. Sull’attacco sicuramente occorre ritrovare la forma perché alcuni sono in ritardo. Obiettivo primario recuperarli fisicamente e poi dare una idea di gioco ed essere propositivi perché in area non possiamo andare solo con due calciatori. Bisogna lavorare anche sul morale che ho trovato basso.  L’approccio alla partita, la preparazione alla partita il modo di vivere il calcio all’estero è diverso si vive con più allegria anche perché è un gioco anche se poi si trasforma in un lavoro. Ma sta noi trascinare con allegria, voglia e concentrazione le persone allo stadio. Ho fatto un corso di management solo per curiosità mi ha insegnato molto ma resto allenatore. Sono venuto qui proprio perché qui possono parlare con il mio direttore e con il mio presidente. Ho chiesto di poter lavorare con i ragazzi che già erano qui proprio per accorciare i tempi e dire a loro  quello che è il mio credo.

Sul corso di management e sulla possibilità, ironica, che possa rubare il mestiere di Vigorito, il Presidente ha detto : “Se imparerò qualcosa da Fabio sarò contentissimo. Non credo però che voglia rubare il mio mestiere come io non ho mai fatto e non voglio fare l’allenatore o il direttore. L’unica cosa che voglio è che ritorniamo ad essere una famiglia, sempre insieme, perché si perde insieme e non da solo. Io quando perdo mi rialzo e vorrei che lo facessero anche gli altri.

Si ritorna su Cannavaro : “Un idea di questo campionato me lo sono fatto. Ci sono rose importanti che hanno iniziato forte ma anche noi abbiamo una buona rosa e dobbiamo recuperare portando in condizione i calciatori che sono arrivati dopo e che devono trovare la forma. Mister Capello diceva che per la forma ci vogliono 10 partite quindi …

Di nuovo Vigorito, chiamato in causa, ammette : “Oggi dovrei dire che ho sbagliato a non esonerare Caserta all’epoca ma non aveva colpa Caserta che ringrazio qui pubblicamente. Il mio motto è sempre lo stesso  in un anno ci sono solo due giorni in cui non si può fare niente:   ieri e domani. Io lavoro per l’oggi.

Sulla questione della nazionale fuori dai mondiali il pensiero di Cannavaro è il seguente : “La globalizzazione ci porta a cercare giocatori anche giovani all’estero e questo sistema ci ha penalizzato perché abbiamo seguito qualche moda. Noi però siamo italiani abbiamo il nostro modo di giocare e guardare il calcio ma è un nostro limite quello di guardare fuori. Però il fatto di non essere al mondiale è un dramma che non può passare inosservato. Bisogna cambiare qualcosa perché all’estero si sorprendono di ciò.

In chiusura il pensiero di Vigorito su Cannavaro:  Non mi ha chiesto spogliatoi più belli o un campo diverso. Mi ha chiesto solo “fate in modo che posso avere un campo per giocare”. Solo questo e basta. Questo vuol dire che vuole fare calcio.