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Unire gli studenti dei due Atenei: Unisannio e Conservatorio “Nicola Sala” sul binomio Musica e Matematica

09/06/2022
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Se ne parlerà domani venerdì 10 Giugno al Teatro  San Vittorino con l’autore Giovanni Sebastiani e il direttore del Diparimento DEMM dell’Ateneo Massimo Squillante.

Un modo per coinvolgere ed appassionare gli studenti dei due Atenei quelli dell’Università degli Studi del Sannio e quelli del Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” di Benevento sul binomio Matematica e Musica, che è più di un rapporto d’amore.
È questo l’obiettivo del nuovo appuntamento della Rassegna di cultura e musica “Sopra le Righe”, in programma venerdì 11 giugno, alle 11.00, al Teatro San Vittorino.
A spiegarlo ai ragazzi dei corsi scientifici dell’Unisannio ed a quelli dell’Istituto di Alta Formazione Musicale Sannita sarà l’autore Giovanni Sebastiani, membro del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), il quale presenterà il suo libro “24 ore con un matematico”.
I lavori, moderati da Emilia Pantini, docente di Letteratura poetica e drammatica al Conservatorio “Nicola Sala”, prevedono gli interventi dell’autore e di Massimo Squillante, direttore del Dipartimento Demm dell’Università degli Studi del Sannio.
Fu Pitagora, matematico e filosofo, a studiare il legame tra numeri e note, inventando la prima scala musicale.
Si narra che lo stesso Pitagora, sentendo percuotere da un fabbro il martello sull’incudine, distinse i suoni consonanti da altri dissonanti e li volle riprodurre battendo con martelli uno la metà dell’altro su una corda tesa: ottenendo la stessa nota a 1/8 di distanza, per cui dedusse che la somma d’intervalli musicali fa moltiplicare i tempi in scala logaritmica.
Anche Mozart iniziò l’opera “Le nozze di Figaro” su libretto di Da Ponte, con 5, 10, 20, 30, 36, 43.
Sempre Mozart, nell’aria “Madamina, il catalogo è questo” nel Don Giovanni, fece ricorso a molte cifre per indicare le donne amate dal protagonista.
Nella musica pop, innumerevoli sono i titoli che contengono numeri: “24.000 baci”, “Ho giocato 3 numeri al lotto”, “Dammi 3 parole”, “3 son le cose che voglio da te”…
Il ritmo di una canzone spesso viene fornito dal musicista al paroliere tramite numeri.
I relatori spiegheranno come si legge uno spartito, in cui il tempo è rappresentato dalla frazione all’inizio di ogni rigo, come 4/4 o 2/4, mentre le frazioni dispari tipo 3/4 o 7/8, poco frequenti, producono i ritmi tipici delle danze dell’est.
Proseguendo nelle analogie fra le diverse operazioni, la riduzione ai minimi termini in matematica genera due frazioni equivalenti come 3/4 e 6/8 che in musica, però, non indicano lo stesso tempo.
Il comun denominatore con cui si sommano due frazioni, in musica consiste nel suonare contemporaneamente i due ritmi.
Se si passa alle scale musicali, la più conosciuta è di 7 note, da cui discendono i 7 modi (intervalli, tanti quante sono le note) due soli sono utilizzati nella musica occidentale: do maggiore e do minore; la pentatonica del genere folk, quella cinese ottenuta con i soli tasti neri, l’ottotonica della musica moderna, la dodecafonica costituita solo da semitoni come ne “Il volo del calabrone”, o la musica recitativa del canto gregoriano.
Tornando al programma della giornata, a seguire ci sarà il contributo musicale del Conservatorio dal titolo “Dalla matematica delle Goldberg ai notturni di Chopin” che vedrà protagonista Luciana Canonico al pianoforte della classe del maestro Tina Babuscio, docente del Dipartimento Tastiere, Scuola di Pianoforte del “Nicola Sala”.
L’ingresso degli spettatori è libero, purché dotati di mascherine Ffp2, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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