Comitato Sannita Acqua Bene Comune. Contrastare marketing nelle scuole e proroga Gesesa: il 26 Maggio conferenza stampa

 

Giovedì 26 maggio alle ore 17.00 a Benevento, presso il convento dei Cappuccini (Teatro san Pio), il Comitato Sannita Acqua Bene Comune terrà una conferenza stampa per presentare un documento firmato da 274 docenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado della provincia di Benevento, sensibili alla questione dell’acqua bene comune. Gli insegnati firmatari ritengono necessario contrastare le campagne pubblicitarie di Gesesa/Acea che, con l’obiettivo di diventare il gestore unico del territorio, sta propagandando anche nelle scuole un ambientalismo di facciata (greenwashing) con evidenti finalità di marketing. Non solo siamo contrari, ovviamente, alla distribuzione delle borracce o all’installazione di un depuratore nella scuola, ma riteniamo che tali iniziative costituiscono solo un’operazione propagandistica e di disinformazione, tacendo ai ragazzi la questione fondamentale del mancato rispetto del referendum del 2011, quando 26 milioni d’italiani hanno affermato che l’acqua non deve essere gestita dalle multinazionali e che non si può fare profitto su di essa. Nel corso della conferenza stampa, inoltre, il comitato denuncerà l’ultimo atto del processo di privatizzazione dell’acqua in corso nei nostri territori, che avverrà in Consiglio Comunale a Benevento ai primi di giugno, quando si approverà la proroga della concessione a Gesesa, senza regolare gara d’appalto. La politica locale ha già deciso la vendita dell’acqua ai privati, a dispetto dei principi della “Laudato si’” di Papa Francesco e dell’appello dell’Arcivescovo Felice Accrocca che, nel marzo 2022, ci ha ribadito come l’acqua sia un bene prezioso che non può essere assoggettato alle logiche di mercato.

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 Acqua bene comune: lettera di un gruppo di docenti sanniti

Nel giugno 2011 fu indetto un referendum nazionale sull’acqua affinché restasse bene di diritto pubblico e non merce da privatizzare a beneficio delle multinazionali. Fu una vittoria storica: 26 milioni di cittadini si espressero a favore dell’acqua bene pubblico su cui non è lecito fare profitto. Nonostante ciò, tutti i governi che in questi anni si sono succeduti hanno lasciato nel cassetto la volontà dei cittadini e non hanno provveduto a rendere esecutivo il risultato referendario. Anzi non se ne è più parlato e l’opinione pubblica ha finito col perderne memoria! La risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU del luglio 2010, sancisce che il diritto all’acqua è un diritto universale e deve essere riconosciuto a tutto il genere umano, in quanto estensione del più generale diritto alla vita. Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’, denuncia la tendenza a privatizzare l’acqua, trasformata in merce soggetta alle leggi di mercato. Ora cambiamenti climatici, degrado ambientale, siccità hanno riportano l’attenzione sull’acqua bene, come denunciato in Italia sin dal 2006 dal Forum nazionale dei movimenti per l’acqua. A Benevento il Comitato Sannita Acqua Bene Comune ha raccolto 3.285 firme di cittadini per proporre un referendum consultivo per la gestione pubblica dell’acqua, ma l’amministrazione Comunale ha impedito la celebrazione del referendum, perché non ha disciplinato interamente l’istituto del referendario. Lasciare la gestione dell’acqua in mano agli investitori privati è un’autentica follia, perché le multinazionali, inclini al profitto, non avranno scrupoli a farci pagare l’acqua a peso d’oro. In quanto educatori sensibili al valore dei beni comuni, non mercificabili, riteniamo, dunque, doveroso prendere una posizione inequivocabile, fondata su principi solidi (non si può fare profitto sull’acqua, l’acqua deve restare fuori dal mercato perché essa non è una merce): è necessario continuare con forza la battaglia per la ripubblicizzazione dell’acqua, malgrado il vero e proprio tradimento delle stesse forze politiche che l’avevano inserita nei propri programmi. Ricordiamo che nel Sannio il Servizio Idrico Integrato è attualmente gestito dalla GESESA, di cui il Comune di Benevento è socio al 38%, mentre il 58% delle quote è detenuta da Acea SpA, (partecipata dalle multinazionali francesi Suez e Veolia e dal gruppo Caltagirone). L’attuale amministrazione comunale di Benevento a giugno deve individuare il nuovo gestore del servizio idrico, ma la strada sembra già segnata verso un prolungamento della concessione a GESESA, malgrado gli sforzi del Comitato Sannita Abc di prospettare soluzioni diverse. Segnaliamo i seguenti inoppugnabili fatti. 1) È in corso un’inchiesta giudiziaria sui depuratori che ha portato all’emissione di misure cautelari nei confronti anche di ex amministratori Gesesa ed al sequestro di 12 depuratori gestiti da Gesesa Spa. 2) Sono stati utilizzati pozzi per la fornitura dell’acqua in città (Pezza Piana e Campo Mazzoni) contaminati da tetracloroetilene con valori superiori alla soglia consentita dalla normativa, anche se l’acqua al rubinetto è potabile. Tale situazione ha portato la Gesesa alla chiusura di uno di questi due pozzi nel quale le contaminazioni erano maggiori. 3) Ci sono stati 3 episodi nell’ultimo anno e mezzo (Benevento, Sant’Agata de’ Goti e Colle Sannita) di non potabilità dell’acqua, con relative ordinanze comunali. 4) GESESA porta avanti sponsorizzazioni nella città, non richieste dai cittadini, attraverso illuminazioni dei monumenti, campagne pubblicitarie e di marketing nelle scuole. Come educatori sensibili alla sempre maggior importanza della questione “acqua” e dei beni comuni, riteniamo che nel Sannio sia necessario contrastare le campagne pubblicitarie di Gesesa che, con l’unico obiettivo di diventare il gestore unico del territorio, sta propagandando anche nelle scuole un ambientalismo di facciata (greenwashing) con evidenti finalità di marketing

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