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Rosetta De Stasio : “La Democrazia è confronto e rispetto”

14/02/2022
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Scrive Rosetta De Stasio : “La seduta del Consiglio Comunale tenutasi in data 14 Febbraio è la plastica dimostrazione del limite profondo dell’attuale Amministrazione. Ovverossia la incapacità di mantenere il confronto politico in Consiglio, frutto della scarsa abitudine a rendere conto del proprio operato. Già dalle prime battute sono dovuta intervenire per invitare il Presidente del Consiglio ad autorizzare l’ingresso nell’aula consiliare dei giornalisti presenti a Palazzo Mosti. La seduta era stata fissata in “modalità mista” (e cioè con la partecipazione anche da remoto) e, come tale, era diritto della stampa intervenire in presenza o da remoto. Invece era stato ordinato ai Vigili Urbani di non permettere l’ingresso nell’aula consiliare ai giornalisti. In esito alle proteste da me palesate, insieme agli altri gruppi di opposizione, ed in verità condivise anche dai consiglieri di maggioranza, il Presidente ha dovuto consentire la partecipazione dei giornalisti. Successivamente la seduta si è svolta in modo articolato, anche se polemico e vivace, con una discussione interessante ed approfondita sugli argomenti all’OdG, ed in particolare sulla mozione a mia firma che richiedeva al Consiglio di impegnare la Giunta a revocare la delibera n.41/2020 (cd. “tagliapini”), e su quella che richiedeva al Consiglio di impegnare il Sindaco a revocare il Decreto di nomina del Dr. Picucci nel CdA della GE.SE.SA. Il Sindaco Mastella, collegato da “remoto” ma presente a Palazzo Mosti è intervenuto prima che si procedesse alla votazione sulla mozione “Picucci”. Con il modo altezzoso ed arrogante che lo caratterizza, ha inteso evidenziare una presunta irritualità nell’azione politica posta in essere dai gruppi di opposizione e negli interventi svolti in Consiglio, ergendosi a giudice “parziale” di consiglieri che compiono il proprio dovere quotidianamente, accusandoli, sostanzialmente di presentare troppe interrogazioni e di “parlare troppo in consiglio”, e ricordando, come al solito, che lui ha vinto le elezioni. Nel suo intervento, peraltro piuttosto disordinato oltre che in molti punti incomprensibile non solo perché effettuato da “remoto”, il Sindaco è tornato sui punti all’OdG già votati e sui quali, quindi, la discussione era stata chiusa. E’ senza dubbio legittimo che il Sindaco intervenga in Consiglio, anzi auspicabile, ma non è legittimo che ai consiglieri comunali non sia data la possibilità di replicare, non solo per fatto personale. E purtroppo è quanto accaduto oggi in Consiglio: dopo l’intervento di Mastella sono stati spenti i microfoni dei consiglieri che, pertanto, non hanno potuto replicare né intervenire e che sono stati costretti ad abbandonare l’aula per evidenziare la grave violazione dei propri diritti. Al di là degli argomenti in discussione, quanto verificatosi nella seduta consiliare costituisce un fatto di notevole gravità. Mentre i consiglieri di maggioranza hanno risposto in modo positivo all’intento collaborativo della opposizione nel lavoro quotidiano che viene svolto nelle commissioni consiliari, il Sindaco ha ancora una volta inteso distruggere il rapporto istituzionale calpestando i princìpi di democrazia e libertà che sono i requisiti essenziali dell’attività amministrativa e della politica in generale. Con la complicità, dispiace dirlo, di chi evidentemente non riesce ad essere autonomo nei comportamenti e nelle decisioni (che nulla hanno a che vedere con le appartenenze politiche o con gli schieramenti), Mastella ritiene di poter continuare a comportarsi come “il signorotto” del Comune. Dovrebbe ricordare che la campagna elettorale è terminata da quattro mesi, e che oggi è tempo di mettere in campo tutte le energie possibili per consentire alla città di crescere veramente, è tempo di lavorare, è tempo di progettare seriamente, ed è anche tempo di ascoltare chi la pensa diversamente o propone diverse soluzioni. Ma soprattutto è tempo di rispettare gli altri, nella consapevolezza che una città ed una comunità può progredire solo con il confronto, e la ricerca dei punti d’incontro, più che dei punti di divergenza. Molti dei consiglieri che lo sostengono questa consapevolezza l’hanno acquisita. Mi auguro sinceramente che possa diventare anche patrimonio del primo cittadino, che ha senza dubbio ricevuto la fiducia della maggioranza della popolazione, ma che non ha certo ricevuto l’autorizzazione a gestire il Comune come fosse casa propria, ed i consiglieri come fossero suoi servi. La democrazia è innanzitutto confronto, e soprattutto rispetto.”

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