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AltraBenevento : “Nel ferragosto torrido agli abitanti della parte bassa è ancora servita acqua contaminata da tetracloroetilene”

“Nel ferragosto torrido agli abitanti della parte bassa è ancora servita acqua contaminata da tetracloroetilene mentre con quella buona del Biferno si innaffiano le aiuole. Mastella dopo aver assicurato nel 2019 l’acqua dei pozzi di San Salvatore Telesino adesso promette quella della diga di Campolattaro, sempre più degradata. In questa estate con temperature altissime la Gesesa serve ancora ai quartieri Ferrovia, Libertà e Centro Storico l’acqua dei pozzi di Pezzapiana, contaminata da tetracloroetilene, mischiata in piccola parte con l’acqua buona del Biferno. L’Azienda idrica non riesce ancora a riparare diverse perdite soprattutto in varie contrade ma per evitare l’ulteriore spreco di acqua potabile sta provvedendo ad innaffiare le aiuole della parte alta della città con acqua di pozzo e mediante autobotti. Invece, con la buonissima acqua del Biferno sottratta ai quartieri della parte bassa della città, si innaffiano le aiuole della Villa Comunale in pieno giorno, sotto il sole cocente con inevitabile dispersione per evaporazione. Si tratta di una palese violazione all’ordinanza dello stesso sindaco che vieta l’uso dell’acqua potabile per irrigare ma, ovviamente, l’amministrazione comunale e gli organi di controllo non se ne accorgono. Mastella che per anni ha negato la contaminazione da tetracloroetilene, a giugno 2019 aveva garantito l’imminente fornitura dell’acqua dei pozzi di San Salvatore Telesino per sostituire quella della falda cittadina, ma finora non sono ancora terminati i lavori necessari per attivare quegli impianti finanziati dalla Regione con 8 milioni di euro e affidati senza gara di appalto alla ditta privata Acqua Campania spa. Con una spesa molto più esigua si poteva potenziare la condotta per fornire l’acqua del Biferno a tutta la città. Il sindaco ha dimenticato gli annunci per l’acqua di San Salvatore e recentemente ha promesso la autonomia idrica della città grazie alla diga di Campolattaro. Per la gestione dei finanziamenti necessari ai lavori di potabilizzazione e fornitura di quell’acqua stanno litigando Provincia, Regione e Governo ma la diga è sempre più degradata. Le frane del versante verso Morcone sono ancora attive e per tale motivo la strada che costeggia l’invaso è chiusa al traffico; sono numerosi i tratti collinari incendiati con ulteriore dissesto geologico; in acqua finiscono scarichi fognari e rifiuti incontrollati. Insomma, nonostante i lavori milionari che dureranno 20 anni, l’acqua della diga sarà peggiore di quella attuale dei pozzi di Pezzapiana. L’unica soluzione è l’aumento della fornitura di acqua del Biferno a tutta la città. E’ un obiettivo possibile ma serve la mobilitazione popolare.” E’ quanto denuncia Gabriele Corona di AltraBenevento.