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Il gruppo consiliare Telese Città: “Perché tante giustificazioni dell’Amministrazione Caporaso?”

«Non stiamo a fare polemica sull’affissione del nostro manifesto in contemporanea al loro, nonostante fosse stato consegnato per l’affissione il 3 agosto. Ne verrebbero fuori solo considerazioni avvilenti degne della logica “il pallone è il mio e si gioca come e quando voglio io”. Veniamo ai contenuti. Evidentemente, ribadiamo, la maggioranza non conosce la differenza tra “conoscenza” di un rendering (foto) e “approvazione” del progetto. Come abbiamo già detto nel precedente manifesto e nell’ultimo Consiglio comunale, il fatto che l’amministrazione Carofano “sapesse” del progetto del palazzo di 7 piani, non significa che l’avrebbe approvato.Il parere favorevole dell’allora tecnico comunale non imponeva all’Amministrazione né di esserne a conoscenza, sono atti interni agli uffici, né di doverlo approvare. A tal proposito, per amore di verità, è il caso di chiarire che SOLO in data 7 agosto 2020, il responsabile dell’Ufficio Tecnico ha trasmesso al Commissario prefettizio e al Segretario Generale la proposta di deliberazione di Consiglio Comunale, il progetto con i relativi allegati trasmesso dalla ditta CIMA S.r.l. e le istruttorie redatte dal responsabile del procedimento per i relativi adempimenti. Teniamo a ricordare che l’Amministrazione Carofano è stata sfiduciata in data 3 luglio 2020. Basta confrontare le date per farsi un’idea di quanto realmente accaduto. Le illazioni le lasciamo a chi ne usa fare uno sport, noi riportiamo i fatti.I FATTI ci dicono che il progetto è stato approvato dall’AMMINISTRAZIONE CAPORASO con i SOLI VOTI FAVOREVOLI DELLA MAGGIORANZA. Non era “obbligata” a farlo. QUESTO È QUELLO CHE CONTA, IL RESTO SONO SOLO MISTIFICAZIONI. Nella decisione adottata hanno visto un “pubblico interesse” che noi non riusciamo a vedere. Tutto qui. Perché insistere con le polemiche e cercare di deviare l’attenzione su fatti che poco o nulla hanno a che vedere con le decisioni prese nello scorso Consiglio Comunale? Da dove nasce questa esigenza di giustificarsi? Nei confronti di chi?». Nicola Di Santo, Pasquale Carofano, Nadia Ceniccola e Teresa Teta