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Piano Periferie, Corona: “Clamoroso errore di Paquariello”

04/02/2021
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“Palazzo sul Terminal Bus, l’assessore Pasquariello sbaglia clamorosamente: il Bando Periferie non ha affatto apportato modifiche alle norme sul Project Financing. La società privata non può investire solo il 25% del costo e incassare il 100% di fitti e parcheggi per 30 anni.”

– così in una nota  esordisce Gabriele Corona di Altrabenevento, rispondendo all’assessore ai lavori pubblici Pasquariello – 

“E’ davvero insolito l’armamentario di invenzioni che l’amministrazione Mastella utilizza da quattro anni per difendere la proposta della società Lumode di Gricignano d’Aversa che vuole costruire un palazzo sull’ex campo La Salle con sette milioni di euro destinati alla riqualificazione delle periferie.

Dopo la accorata difesa del sindaco, che normalmente non interviene mai direttamente quando si tratta di appalti e finanziamenti ad imprese, le prese di posizioni della senatrice Alessandrina Lonardo, e gli attacchi scomposti che i consiglieri Renato Parente e Molly Chiusolo hanno rivolto a tutti quelli che criticano il progetto, ieri è intervenuto l’avv. Mario Pasquariello, assessore alle Opere Pubbliche, con argomentazioni davvero sorprendenti.

Il vice sindaco, dopo i soliti insulti alle associazioni che hanno inviato esposti al Nucleo di Attuazione dei programmi Periferie, risponde all’ing. Fausto Pepe, dirigente del PD, il quale gli ha ricordato le norme sul Project Financing che non consentono ad una società privata di costruire su aree pubbliche con un investimento inferiore al 51% del costo totale.

Invece, la società Lumode vorrebbe realizzare l’edificio e il parcheggio interrato dal costo di 9 milioni e mezzo di euro con un investimento privato di appena 2 milioni e mezzo, meno del 25% del totale. La parte restante, sette milioni di euro, più del 75%, dovrebbe gravare su fondi pubblici, anticipati dal Comune di Benevento con apposito mutuo.

Pasquariello sostiene che “la percentuale di finanziamento pubblico del 75% non è una scelta o una errata valutazione dell’Amministrazione Mastella ma è contenuta nel Bando delle Periferie… Tale percentuale, molto vantaggiosa per gli imprenditori privati che decidevano di partecipare alla manifestazione di interessi, fu fissata al 75% proprio per favorirne la partecipazione in considerazione della grave crisi economica che attraversava allora il settore dell’edilizia. Si trattava, dunque, di una misura straordinaria.”

Si tratta di un errore clamoroso, una grande schiocchezza, e stento davvero a credere che questo testo sia stato scritto da un avvocato, assessore alle Opere Pubbliche con esperienza amministrativa ventennale.

Quando gli amministratori comunali fanno dichiarazioni pubbliche, soprattutto a proposito di deroghe alle leggi, hanno il dovere di chiarire a quale testo si riferiscono.

Il Bando Periferie approvato con DPCM del 25 maggio 2016 non prevedeva affatto deroghe al Decreto Legislativo 50/2016, art. 165 (quote di partecipazione dei privati), art. 183 (project financing) o altri articoli connessi.

Gli unici riferimenti alle percentuali del 75% di investimenti pubblici e 25% di partecipazione dei privati, sono contenuti nell’art. 7- Criteri di valutazione dei progetti- del Bando Periferie che prevede: “Nella selezione dei progetti saranno applicati i seguenti criteri di valutazione, con relativi punteggi: a) tempestiva esecutività degli interventi (fino a 25 punti); b) capacità di attivare sinergie tra finanziamenti pubblici e privati, laddove il contributo finanziario di questi ultimi sia pari almeno al 25% dell’importo complessivo necessario alla realizzazione del progetto proposto (fino a 25 punti)”.

Nella “FAQ- Risposta a quesiti richiesti” del 6 luglio 2016, il Governo ha chiarito che “Il contributo finanziario del privato (art. 7, comma 1 – punto b) della misura minima del 25% è riferita al costo complessivo dei progetti costituenti la proposta oggetto della richiesta di finanziamento”.

E’ evidente, quindi, che la compartecipazione dei privati di almeno il 25%, non obbligatoria, si deve riferire al costo di tutto il Progetto “la città di tutti, la città per tutti” presentato dal Comune di Benevento e non al costo del singolo intervento della Lumode e anche questa considerazione chiarisce che l’art. 7 del Bando Periferie non era, ne poteva essere, la “deroga” alle norme sul Project Financing.

Pasquariello, inoltre, ribadisce che il parcheggio interrato in piazza Risorgimento è stato deciso dal Consiglio comunale ma non indica quale sarebbe l’atto con il quale il civico consesso avrebbe così stabilito. In realtà, il Consiglio Comunale del 31 luglio ha solo discusso e neppure votato, una Mozione preparata dai consiglieri Lepore, Del Vecchio, De Pierro, che si limitava a chiedere genericamente una riduzione della volumetria del palazzo che la Lumode vorrebbe costruire sull’ex campo La Salle. Neppure i tre ex consiglieri di opposizione, da tempo a sostegno della maggioranza, hanno mai fatto alcun cenno al parcheggio interrato in piazza Risorgimento”.

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