Sono stati presentati questa mattina, presso la sede del Rettorato, i dati provenienti da uno studio dell’Università del Sannio che riguardano efficienza, qualità e quantità dei servizi della Procura di Benevento come recepiti dagli utenti . Dallo studio è emerso che è ok il funzionamento dei servizi interni che riguardano l’organizzazione e la puntualità delle udienze, un po’ meno soddisfacente invece, secondo l’indagine, risulta la comunicazione con l’esterno e l’utilizzo del sito internet secondo i principali stakeholders- giornalisti e avvocati.
Lo studio condotto dall’ateneo sannita rappresenta un lavoro che ha come obiettivo il miglioramento di una parte importante del lavoro della pubblica amministrazione. L’indagine, che è stata condotta dal team di Annamaria Nifo, docente di Economia Applicata e presidente del Corso di laurea Magistrale in Giurisprudenza di UniSannio, ha riguardato gli anni dal 2016 al 2019 e da un pool di magistrati della Procura della Repubblica di Benevento, si compone di un’analisi quantitativa e una qualitativa. Nonostante la carenza di personale nel ruolo dei Magistrati, la produttività degli uffici giudicanti, ha raggiunto buone performance che vanno oltre le previsioni. L’indagine andata avanti dal 2016 e condotta dall’Università, ha interessato 5 categorie di utenti, dalla polizia giudiziaria, agli avvocati, ai magistrati, giornalisti e cittadini che hanno frequentato la Procura. Uno studio che ha messo in evidenza numerosi aspetti che vanno dal tempo di definizione dei procedimenti (disposition time), al numero dei casi risolti per magistrato in un intervallo prestabilito di tempo ( efficiency rate), capacità di smaltire l’arretrato (clearance rate).
“Volevamo offrire un servizio per adeguare il territorio e dare risposte. Una risposta tempestiva e adeguata è sempre foriera di ottimi risultati. Ci sono margini di miglioramento, e con l’Università capiamo le criticità. Il rapporto continuerà in futuro e abbiamo riscontrato luci e ombre e la percezione che viene vista all’esterno. Bisogna tenere conto del contesto. Il periodo dell’analisi è soddisfacente in quanto l’elemento che emerge netto è che abbiamo dimezzato i tempi del procedimento. Poi c’è da considerare un altro elemento di grande importanza e cioè il trend costante di definizione delle sopravvenienze di un anno con la graduale ma decisa eliminazione delle pendenze degli anni precedenti. E’ un mio pallino la tempestività della risposta della giustizia. Una decisione che viene con un lasso di tempo non è giusto. Noi con questa sinergia volevamo guardare al segmento delle indagini preliminari”. E’ quanto ha dichiarato il procuratore Aldo Policastro.
Gerardo Carfora Rettore dell’Ateneo ha così commentato le sinergie profuse inieme alla Procura : “Siamo luogo dove le competenze vengono messe a disposizione del territorio. Lavorare insieme produce buoni risultati tracciando uno spaccato preciso su un’istituzione e gli eventuali miglioramenti da effettuare potranno incidere anche nella società“.
Il commento di Annamaria Nifo, la docente che ha guidato il team dell’Università, ha dichiarato : “La dotazione strutturale della Procura è sottodimensionata sia per il personale togato che per quello tecnico amministrativo, un dato non da poco. Ciò nonostante la Procura registra dal 2016 al 2019 performance sempre crescenti e dunque migliorative: diminuisce il tempo per gestire una causa di ben 100 giorni; ha una buona capacità di smaltimento dell’arretrato; ha una buona capacità di organizzazione interna dimostrata dalla produttività pro capite dei magistrati nel tempo. Va invece migliorata la percezione dei servizi sul territorio. La Procura deve migliorare l’attenzione che ha verso i suoi interlocutori privilegiati lavorando al sito internet. Al momento per ben due terzi degli avvocati intervistati non lo conoscono o non lo usano, un vero e proprio paradosso”.
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